Monkey Puzzle Records, 2016
… Si conclude con “This is acting” la nostra trilogia dedicata a Sia.
In una società dell’apparire, l’elemento che viene fuori è sempre e solo la sua voce: tesa, “alta”, fragile, emotiva; a volte instabile ma sempre interessante, come solo poche altre star possiedono. Con i riflettori dei media e del mondo musicale puntati sulle sue scelte, Sia lavora ancora e ancora al settimo album, uscito a gennaio 2016: “This is acting” (Questa è una messa in scena), “creato” usando i brani “scartati” da famose interpreti. Il disco si apre proprio con due bellissime canzoni, pensate inizialmente per “25”, l’album dei record di Adele, con oltre 14 milioni di dischi venduti solo nel 2015.
In “Bird set free” e “Alive” Sia sfoggia un’interpretazione malinconica e passionale su un meraviglioso pianoforte, ma è con “Move your body” e la bellissima “Cheap thrills” (con dentro un delizioso coro di bambini) che ritroviamo una Sia giovane, festaiola, più leggera.
Il punto più alto si raggiunge con “One million bullets”, l’unica canzone che l’artista ha pensato fin dal principio per se stessa e che la rispecchia completamente, un po’ penitente, scura, quasi struggente. Una preghiera d’amore, come lo è “Broken glass” (una tra le mie preferite).
Potremmo azzardare, affermando che questo settimo album è – al momento – un elaborato di una carriera piena di evoluzioni, che ci fa comprendere come ci sia stata una forte spinta verso la ricerca di una identità, via via trasformata col tempo e con il mutare delle mode musicali, senza però perdere mai lo spessore. I brani che potrebbero essere definiti “scarti” si prendono la loro rivincita, diventando una magnifica “forma di interpretazione teatrale”, con tutte le carte in regola per comunicare qualcosa, e per essere apprezzata dall’ascoltatore occasionale fino al “critico” più attento.
Questa è una messa in scena, questa è la musica… di Sia!
Aurora Lipera
