“THINGS I COULDN’T SAY”, QUANDO IL LINGUAGGIO UNIVERSALE DELLA MUSICA SUPERA I CONFINI DELLA PAROLA

L’ottima pianista Laura Christie Wall ci sorprende con i suoni soffusi del suo disco “Things I couldn’t say”, che intende – come lei stessa rivela – racchiudere le emozioni legate al concetto di amore, perdita e di tutto ciò che vi è nel mezzo.

Il linguaggio universale della musica supera i confini della parola, consentendo alle emozioni di fluire liberamente. I brani sono solamente cinque: Before light, The space between us, Alissa’s song, Far from love e Becoming.

Il delicato arpeggiare delle dita sulla tastiera del pianoforte tiene fede alla quieta suggestione evocata dai titoli, prendendoci per mano e conducendoci in spazi sereni, privi di orpelli, dove pause e note non suonate appaiono importanti tanto quanto quelle effettivamente lasciate fluire.

Tutte le melodie sono bellissime e lievemente suggerite da dita che seguono i palpiti del cuore, commuovendoci nel profondo. È un approccio minimalista che emoziona e affascina, lasciandoci pervasi dallo stupore per quel miracolo chiamato musica, che è in grado di incantarci ancora una volta con la semplice limpidezza di poche note che scorrono come gocce di rugiada.

 

È un sogno breve, ma dal quale non si vorrebbe mai essere destati. Un ascolto piacevolissimo, che dolcemente ci avvolge.

 

Giuseppe Scaravilli

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