“REVENGE OF SOULS”, IN METAL WE TRUST

Oniricide 01_musicaintornoPer Revenge of souls gli Oniricide presentano la seguente line up: Mara Cek Cecconato (voce), Andrea Pelliccioni (chitarra), Luca Liuk Abate (basso) e Daniele Pelliccioni (batteria, keyboards ed arrangiamenti orchestrali).

Il disco inizia con l’intro orchestrale “Oneiros” per poi planare verso la prima vera e propria canzone “Revenge of souls”, che è caratterizzata da un insieme compositivo metal classicheggiante, in cui spicca il lavoro di tastiera, nel complesso un bel guitarism, una rocciosa sezione ritmica e la voce femminile, che fa la sua buona figura anche nel brano successivo “Noxy.

In quest’ultimo caso gli assoli di chitarra sono a iosa e garantiscono la soddisfazione di qualsiasi ascoltatore affezionato a questo genere imperituro.

Gli Oniricide sono una band tosta e lo confermano nella seguente track “Visions from the mirror”, in cui Mara si esibisce al meglio per quanto concerne le sue doti vocali. Ancora, in “Gipsy and the cards” il gruppo esalta il suo DNA “sinfonico” se pensiamo all’immenso contributo della tastiera che viaggia di pari passo con un riffage chitarristico ben determinato. “A good place to die” ha prima un incedere lento che poi svela la sua esplosione “epica” ben guidata ancora una volta dalla cantante. “The illusion of the abyss” è una ballad in cui si nota un buon lavoro di tastiera; invece in “The beast” s’avvertono lontani pruriti alla Dream Theater, certamente nel complesso non scalfendo la genuinità di questa proposta musicale. “Mother of pain” è l’ennesima dimostrazione di una band che sa il fatto suo riguardo alle proprie qualità tecniche.

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Il brano finale è “Becoming a different man”, degno coronamento di un disco che non è da sottovalutare, esattamente in un mercato discografico in cui emerge la sovrapproduzione di questo sottogenere di metal.

Giandomenico Morabito

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