Di Giandomenico Morabito –
Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti sono la line-up dei La Crus, all’attivo già dai più che validi anni Novanta. Dopo lunghi anni di assenza, pubblicano “Proteggimi da ciò che voglio”: un album fatto di crescita, consapevolezza e splendide nuove canzoni.
Il cd ha il suo inizio con la track “La pioggia”, in cui Giovanardi sfodera una vis testuale poetica, segnata da uno stato compositivo nel suo complesso policromatico. Stesse caratteristiche musicali cova la successiva “Mangia dormi lavora ripeti”, che si distingue per una ritmica più accentuata ed un cantato più che vivido. “Proteggimi da ciò che voglio”, la title track, celebra lo stato musicale dei La Crus 2024, ossia una forma canzone smagliante, caratterizzata da parole in libertà per una scrittura a metà tra pop-rock ed elettronica.
“Shitstorm” è un episodio riflessivo nel suo significato intimistico, sorretto da un buon lavoro di chitarra acustica. “La rivoluzione” (feat. Vasco Brondi e Slavoj Zizek) è un brano sul concetto di trasformazione sociale dall’accento un po’ sarcastico, col supporto di uno spoken di Zizek e dallo “sfogo” di Brondi. “Io non ho inventato felicità” è una splendida istantanea sulla caducità di questo stato dell’anima. “Discronia” è pop attualissimo, così colorato da sonorità vivaci per versi che giocano di contrasti.
“Sono stato anch’io una stella” s’avvale di un’impostazione elettronica, suggellata da uno spoken toccante che sa di un’esperienza esistenziale patita. “Io confesso” (feat. Carmen Consoli) si delinea nella sua configurazione onestamente accessibile, che vola negli spasmi dell’affezione amorosa. Infine, “Come ogni volta” (feat. Colapesce e Dimartino) si slancia nel suo afflato emozionale con l’aggiunta (non è la prima volta) dei fiati, definendo un suono più che pregevole. Da vedere assolutamente in tour.