PIERPAOLO CAPOVILLA E I CATTIVI MAESTRI, ITALIAN ALTERNATIVE ROCK

Di Giandomenico Morabito

Pierpaolo Capovilla è alla voce di una band che prevede Egle Sommacal (chitarra), Fabrizio Baioni (batteria) e Federico Aggio (basso). Pubblicano Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, il loro primo album. Diamo subito inizio alle danze.

Morte ai poveri è la track che apre il cd: episodio caratterizzato dall’impatto rock complessivo dell’ensemble, all’insegna dell’invettiva contro l’ingiustizia sociale. La guerra del Golfo inquadra nuovamente un sound granitico, in cui è inutile stabilire una differenza tra i diversi musicisti, così bravi nell’offrire pesanti pennellate musicali per una testualità “against”, stavolta diretta alla memoria storica sul famoso conflitto bellico. Minutegirl è una canzone sulle nevrosi contemporanee, sorretta dalla teatraleggiante voce di Capovilla e dalle sorprendenti eruzioni chitarristiche di Sommacal.

Dieci anni non si discosta dal suono appena descrittovi, sicuramente uno step evolutivo rispetto a quello già affermato de Il teatro degli orrori. Follow the money ci regala maggiore leggiadria, in cui Capovilla sfoggia la sua maestria nel disegnare un quadro esistenziale. Il miserabile mantiene i buoni confini di una forma canzone diretta, che mette a suo agio parole che significano una negatività di fondo su questa vita che lascia fioca la luce della speranza. Più forte che puoi conferma una vis stilistica, che si fonda sulla caducità della società liberistica.

La Città del Sole è un brano dedicato a Lorenzo Orsetti, estremamente toccante nella sua impronta drammatica. Anita è un’altra canzone riflessiva, in questo caso incentrata sull’amore. La finale Sei una cosa lascia planare nuovamente questa band alle sue consuete direttrici rock, che danno spazio ad uno sfodero di versi di un pathos folgorante. Credibilità italian alternative rock al 100%.

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