“PAZ”, IL SOUND DI UN MANTRA IRRESISTIBILE!

I Babil On Suite si riaffacciano nel panorama rock nazionale con questo nuovo album, che s’intitola “Paz” (Puntoeacapo / A1 Entertainment).

“2 loose 2 loose” apre letteralmente le danze con un funky-rock davvero degno di nota: niente di calligrafico.

 

La seguente “Call another boy” si concentra su una forma canzone più pop-rock, per questo non scontata ma frizzante ed altrettanto ballabile. “Boa Babil On” apre gli orizzonti della band verso il Brasile con una ritmica coinvolgente col supporto azzeccato di cori e fiati. “Little lamb” ci offre una nuova virata verso un pop-rock da meltin’pot in cui la band ci regala la sua agilità compositiva. “From the distance” potrebbe essere una hit di questa raccolta: pezzo dal ritornello di facile presa in cui la cantante Caterina Anastasi si segnala per la sua poliedricità vocale (qui a suo agio in ambiti pop). “You can be free” è un altro tassello easy listening dal refrain irresistibile.

“In my cinema” ci lascia ritornare al ludo Babil On Suite, ossia ad una forma canzone aperta a sprazzi di contaminazioni di vario genere, sottolineando infatti la compresenza di MC Geo Johnson. “Paz”, la title track, è una ballata easy-world in cui la lingua inglese si mescola all’idioma brasiliano per una melodia accattivante. “Agora” è l’ennesimo episodio in brasiliano, in cui vogliamo evidenziare il suono dei fiati e l’apporto dei cori di cui Manola Micalizzi è protagonista decisiva (già attiva alle percussioni). “Sing it back” è un’altra gemma che codifica la genialità del gruppo, che sfodera la propria maturità artistica.

Infine, “The safari now” è probabilmente il momento più accessibile dell’album, non per questo rendendo la sintesi di “Paz” banale.

 

Giandomenico Morabito

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