Beppe Cunico è un musicista vicentino ed è protagonista della sua prima opera solistica che s’intitola Passion, love, heart & soul.
La visione stilistica di Cunico si configura sotto la lente di un prog arioso, come si nota in The beginning, che è una track dalla notevole durata.
Questa considerazione critica può essere confermata dalla seconda traccia Reinvent yourself, in cui i ceselli di tastiera s’intrecciano con una caratura chitarristica di rigore.
Non siamo alle prese con una caratterizzazione di genere dall’imprimatur calligrafico, bensì con un approccio compositivo versatile ed armonioso. My life è il terzo episodio del cd e si manifesta nella sua strutturazione arty prog. Sembra che il nostro abbia assorbito in piena libertà la lezione dei Genesis di The lamb lies down on Broadway e dei Pink Floyd di The wall.
La successiva An evening with Steven Wilson non le manda a dire sulla similarità tra questi due artisti che infatti vogliono rileggere in chiave personale decenni di prog. Silent heroes rientra in una gamma pop-prog che l’attento ascoltatore potrebbe decifrare in chiave Peter Gabriel solista, soprattutto per l’espressione vocale.
Above the stars è un’altra gemma che emerge in tutta la sua luce, dando predominio ad una forma canzone matura su lidi stavolta rock. Growing and fighting è un brano lungo che riusciamo a sottolineare per la sua coralità allo stato d’arte di David Gilmour.
One special day è nuovamente rock d’ampio respiro, in cui risplende un lavoro chitarristico policromatico, l’inclusione di un’influenza tastieristica alla Tony Banks e i cori femminili. Unleash the beauty si delinea nella sua forma di rock artistico contemporaneo.
I wanna play vede Cunico nelle vesti di abile tessitore di trame prog accessibili. Il brano conclusivo And then comes è il suggello di un’interpretazione musicale che tiene conto di certi paradigmi di genere senza cedere ad un’osmosi con rimandi storici, dando sfogo a un’originalità che vogliamo evidenziare in tutto il suo valore.
Giandomenico Morabito
