“ORSO GIALLO”, GRAN DISCO!

Vallanzaska 01_musicaintorno“Orso giallo”, il nuovo lavoro dei Vallanzaska, band milanese arrivata con successo a pubblicare questo sesto disco (uscito per la Maninalto! Records), si presenta come un album che mescola sonorità pop a quelle reggae ska. Il disco si apre con “Assessore”, un brano dal sound allegro che ironizza sulla vita da assessore, amico degli amici, con la casa alle Figi. Un attacco al ruolo dei politici, alla corruzione e alle tangenti di questa Italia sempre più in declino, affrontato in maniera scanzonata. Di influenza rock, è un brano niente male che fa venir voglia di cantare sin da subito.

“Balla” è il secondo brano, decisamente ska. Un inno ai venticinque anni di questo storico gruppo milanese che canta “e allora balla come una folla che dal profondo risale a galla…” mentre le trombe fanno il resto. Il terzo brano, “Easy”, affronta la tematica del terrorismo e del farsi saltare in aria da un momento all’altro, in maniera ironica e leggera. “Meglio che ti sbrighi col dessert perché verrai via con me…” è una delle tante espressioni ricorrenti che fanno intuire i toni del brano e la “sensazione straordinaria di sentirsi un po’ per aria”. “Ladri di cani” si apre con dei cani che abbaiano e delle trombe che danno il via al pezzo ballabilissimo, ska. Diverse immagini richiamate dai Vallanzaska fanno venire in mente spezzati di vita fuori dalla norma.

Vallanzaska 02_musicaintorno“Dubai” è la quinta traccia del disco. Si apre a suon di basso accompagnato da una voce effettata. A tratti circondata da influenze dub, richiama immagini surreali. La parte strumentale prevale su quella cantata che funge solo da cornice in un’atmosfera arabeggiante, elettronicamente leggera. Spezza di certo con i brani precedenti ma ha un’identità forte. Molto belli i giochi di basso in levare con la chitarra e i colori elettronici sulla cassa.

“Special” si presenta con una veste più indie rock, miscelata benissimo allo ska, ed è scritta in italiano con dei richiami nell’inciso alla lingua inglese. È una miscela esplosiva che ci riporta a Camden Town in quel di Londra. L’inciso è ridondante ed entra subito in testa. Conciso ed efficace ha davvero forza! “Butterfly” è la settima traccia del disco. Si apre con dei vocalizzi su delle corde di chitarra leggere tutte in levare. Sembra quasi una ballata sull’amore. Un brano dolce “tra i sussurri e le parole fino a che non sorge il sole stai con me… Sei farfalla sei natura aria dolce aria pura”. “Quando è gatta” è un brano pop rock dal retrogusto ska. Ormai il disco procede con la sua identità dritto verso il successo. affronta il tema dell’erba, Sotto tanti punti di vista. Il loro modo di parlare di temi leggeri e pesanti in maniera ironica e scanzonata è un punto di forza della band, decisamente vincente.

“Soia” è una traccia particolare. “Questa è soia, porca la puttana porca troia, macchia che mi manda in paranoia… mai una gioia… mai un gioia”. Il brano si apre in maniera forte, nel momento in cui una macchia di soia fa incazzare il protagonista della canzone. Inizialmente molto lento e scarno, si riempie verso la metà, quando fa il suo ingresso in scena l’orso giallo. Tre minuti di pura follia per una macchia di soia. “Io non c’entro” parte a razzo tra trombe, chitarre in levare e una batteria forte. Siamo a metà del disco e ancora non stanca, prende, coinvolge. “Non pogo più” è una bugia. Inizialmente si critica il musicista, il pogare e il modo di campare; poco dopo, però, la nostalgia e la riflessione ci fa capire che non pogare più è una gran cazzata. Lo ska prende il sopravvento sul lavoro e su tutto il resto. Tutto ha poco senso di fronte al pogare.

“Sei qui” è il dodicesimo brano dell’album. Un ricordo dedicato a una stella cometa (l’amico scomparso) che ha smesso di bruciare, ma che comunque rimane: “e se le nuvole non coprono le stelle c on gli occhi al cielo ti cerchiamo tra le più belle e come un sogno richiuso in un cassetto ti liberiamo e sei la musica in questo concerto”. Un’immagine molto dolce in un mondo che poco lo è, ma – nonostante tutto – sei qui con noi. “Ragazzo distratto” sembra quasi una filastrocca, lo ska è molto leggero e scorre veloce. “Donald Trump” è la traccia che chiude l’album in maniera egregia. Siamo già alla fine, ma vorremmo non essere arrivati nemmeno alla metà dell’ascolto.

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Orso giallo è un gran disco! Non bisogna amare il genere per apprezzare questo lavoro. L’album è stato registrato ed arrangiato egregiamente, è pieno di contenuti affrontati in maniera mai scontata e pesante. Un disco tutto da ascoltare, ma scordiamoci i divani di casa. Andiamo a ballare.

 

 

Marco Selvaggio

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