NICO SAMBO – OGNISOGNO

nico-sambo1_musicaintornoOgnisogno è il nuovo disco del polistrumentista e cantante Nico Sambo, uscito il 30 settembre 2016 per l’etichetta Cappuccino Records/Audioglobe.

L’album è anche frutto della collaborazione con Lucio Trinnanzi che ha scritto la maggior parte dei testi.

Intimo, nostalgico, malinconico e sognante. È un progetto ben curato con la presenza di strumenti che si ripetono di brano in brano e che danno un’identità precisa al progetto.

Sono presenti pure due brani strumentali, quasi a voler spezzare l’ascolto, per poi approfondirlo nuovamente, prestando attenzione ai testi ben curati. Si avverte una dose di influenza elettronica, ma la contaminazione è positiva e non va mai fuori tema.

Un disco molto bello e da ascoltare senz’altro.

“Coincidenze” è la prima traccia di “Ognisogno”. Sono solo 36 secondi. Chiamarla traccia forse è azzardato. È un intro che si chiude di netto per legarsi alla traccia successiva, come nei sogni, dove luoghi e persone cambiano repentinamente senza che ce ne rendiamo conto.

“America isterica” è il secondo brano del disco, anticipato dal videoclip che affronta un viaggio su una Harley Davidson in giro per il globo. Uno scorrere di immagini circondano l’immaginazione dell’ascoltatore, trasportandolo tra strade deserte, urbane, naturali. Molto interessante il loop di tastiera che gioca con la chitarra elettrica. Il brano più pop dell’album.

Segue “Arrivederci mai”. Un incontro avvenuto dentro un sogno, probabilmente in un tempo passato. Un brano più malinconico rispetto al precedente e con influenze elettroniche.

“Al mio risveglio” inizia lentamente. L’artista ci parla della sua mattina che tramuta dopo una telefonata. Il pianoforte è usato con delicatezza, strumento cardine del brano che sostiene una voce molto pacata che canta un “un angelo con una pistola e il cuore nella gola… Colpiscimi”.

“Eurasia”, il quinto brano, sembra essere a primo impatto tra i più originali del disco. Molto incalzante sin dall’inizio. Strumentale. Influenza post rock. Per gli amanti del genere un toccasana.

“Santa Giulia” si apre con delle dolci note di pianoforte, uno degli strumenti più usati nell’album. Parla di un porto, di alcune navi, della voglia di salpare e prendere il largo senza alcun rimpianto. Della voglia di slegarsi “dai vorrei ma non posso”. Un brano che affronta il tema dell’amore e del viaggio con la presenza del mare, probabilmente quello di casa (Livorno) cui Nico sarà molto legato.

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“Connessioni instabili” si apre con una voce effettata che richiama alcune città tra cui Londra e Roma. Il brano sembra prendere una piega più ritmata subito dopo i primi 40 secondi, quando ad aggiungersi al piano subentra la batteria.

“La stazione”, l’ottavo brano, si apre con un giro di basso molto deciso, che accompagna una voce piena di effetti che ci racconta di un continuo viaggiare – di stazione in stazione – e di come queste siano simili tra loro. Potrebbe essere una forte metafora.

“Proprio tu”, siamo giunti al penultimo brano dell’album, è un pezzo strumentale. Il pianoforte è il quadro e l’elettronica fa da cornice, entrando e uscendo dal brano.

“Lo sai che…” chiude l’album, con riferimenti a Livorno e a qualche vissuto di Nico Sambo.

“Ti penso quando non ci sei, quando non sei qui con me… Io ti penso”.

 

 

Marco Selvaggio

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