NAZARIN, ROCK TARGATO 1981

Di Giandomenico Morabito

Nazarin riapproda nella scena musicale nazionale dopo aver fatto parte dei Marlowe (cinque dischi all’attivo) ed aver realizzato un altro cd intitolato La mattanza dei diavoli (Viceversa Records, 2013). L’ultimo lavoro di Nazarin è quindi 1981 ed è prodotto da Paz De Fina (Volwo).

Un altro dato saliente è la compartecipazione di Marcello Caudullo (Cesare Basile), Enzo Ruggiero (basso, Flor e Carmen Consoli), Mauro E. Giovanardi (voce e cori). Nazarin è invero la musica di Salvo Ladduca (voce e chitarra). Ma procediamo con ordine.

S’inizia con Bronte che è un track strumentale. Davanti agli occhi è una song ben ispirata che cresce di ritmo col passare del tempo e può essere definita senz’altro rock, infine sottolineandosi per un testo vivace.

Dei mille incroci è una ballad godibile, in cui emerge la personalità autoriale di Ladduca. Genesi è un pezzo solenne che conferma con sana spensieratezza l’originalità espressiva di questo artista, che si contorna di luci chiaroscurali.

Girotondo è un’altra soft ballad piena di simboli dall’esistenzialità un po’ sofferta. Per averti sul cuore è un brano d’amore, così tribolato e denso di significati alti su questo tema.

Aspettando l’alba rialza il tasso ritmico del cd, in cui voglio citare la voce di Ladduca, che è molto ficcante.

Artaud al macello è intrisa evidentemente di sana intellettualità, regalandoci l’ennesima ballad di grande stile. Perditi con me non varia la cifra del cd, così determinato da soffici melodie. Infine, Domani si parte rappresenta il tassello sublime di una visione musicale vivida e mai arresa.

In conclusione, il progetto Nazarin si tratteggia per la sua originalità di fondo e può aspirare al successo nazionale nell’ambito alternativo.

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