MAQROLL, UN QUADRO PIENO DI PENNELLATE EMOTIVE

Di Giandomenico Morabito

Erede della grande Scuola genovese dei cantautori, Federico Sirianni esprime nel suo Maqroll una forma autoriale originale di musica italiana. Il brano inziale Maqroll, il gabbiere dà il La al cd, fornendo un’idea di musica fortemente diretta nella sua vis poetica. Stessa sensazione per la successiva Una sorta di naufragio, che è una sorta di viaggio ipotetico sulla vita. Pane e passione è una track ricamata da una soave chitarra acustica, che è suggellata da un testo pieno di simboli.

Per arrivare a te è una canzone che si serve di citazioni varie (Keats, Bolano ecc.) e spicca fortemente per la sua aura intellettuale. Lettere da nessun dove è un episodio dalle mille sensazioni, che colpisce per una scelta compositiva decisamente visionaria. Il mio amore sospeso è caratterizzato da una tenue melodia per parole fortemente intimistiche.

Acqua è una ballata in cui emerge appunto l’adozione del simbolo dell’acqua per descrivere quest’esistente. La stiva dell’Alcion, strutturata da un buon lavoro di piano ed archi, è strumentale. Ecco qui è segnata da un’ottica cristiana, che si snoda, verso dopo verso, lungo il percorso di un istinto infinitamente poetico.

L’ultima Maqroll, alla fine (la disperanza) dà sostanza al significato di un album pieno di un senso dell’immaginazione fantastico, che sfodera una sensibilità irrimediabilmente tribolata. In conclusione, possiamo definire il progetto artistico di Federico Sirianni come un quadro pieno di pennellate emotive, solcate da un accento culturale notevolissimo.

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