MAISIE, CONTEMPORANEITÀ ITALIANA DI UNA BAND ISTRIONICA

Di Giandomenico Morabito

I Maisie ritornano nella scena rock nazionale con 2013-2021 Dal diario di Luigi La Rocca, cittadino (Snowdonia dischi), una raccolta di canzoni che si snodano su un lungo percorso concettuale, che vuole descrivere le idee del personaggio Luigi La Rocca.

Il brano che dà inizio a questo lavoro discografico è Il sistema è corrotto marcio fa schifo al cazzo, che si distingue subito per la sua caratterizzazione sperimentale, giacché la forma canzone tradizionale è generalmente trasformata da questa band. Mio fratello Andrea offre spazio alla voce di Cinzia La Fauci, in cui il dato d’evidenza è l’incontro/scontro tra la lingua italiana e il dialetto siciliano nel solco di una piccola storia esistenziale. Io dico no alla televisione! è una sana invettiva contro la televisione, stavolta composto in maniera “canonica”. Per me la Patria è la cosa più grandio…liosa di tutte! Il valore numero uno! è una track strumentale in cui fioccano i virtuosismi tecnici dei Maisie: avant d’estrazione tardi ‘70.

Io dico sì alla pena di morte! conferma la verve istrionica del gruppo, che emerge in una testualità deliberatamente contraddittoria, significante lo status culturale basso di parte della popolazione italiana. Neri insiste sul tema degli stranieri e della differenza di colore della pelle, concentrandosi sul tema della violenza sessuale: qui s’impone il dato di stigmatizzazione di un’opinione pubblica nella sua maggioranza mediocre. Evviva la Cina Evviva i cinesi continua con un approccio che vuole tratteggiare ironicamente la suddetta nazione con tanto di cori simil-popolari. Oggi un comunista su Facebook si segnala per la sua manifesta teatralità, che vuole esecrare i luoghi comuni appartenenti al populismo tricolore attuale.

Io dico no alla chiesa è un divertissement per chitarra acustica e voce, che fa dell’ironia la sua chiave di lettura sulla religione. Io dico no a pagare le tasse per gli stranieri! è un quadretto provinciale siciliano, che fa della diatriba polemica sull’immigrazione il suo perno “ideale”. Guarire dal tumore con il limone e il bicarbonato è un episodio di pop straniato. Io dico no alla violenza contro gli animali è un attacco su questo tema, in cui prorompe progressivamente un messaggio drammatico sulla pena di morte.

I comunisti è ancora pop “deviato”, il cui dato opinionistico politico provocatorio e reale è lampante. Mio fratello Andrea si è ammazzato è una pic sul suicidio e su una testualità che fa della contraddizione il suo imprimatur. Modernizzare le cose rimuovendo tutti i vecchi tabù (io dico sì al futuro) fa della voce di Matteo Renzi uno spassoso richiamo allo sloganismo. Se uno ha veramente voglia di lavorare fa nuovamente della banalità dei detti del popolo il suo focus di pensiero (sic!).

Un uomo è troppo solo senza un amico vero! verte sulla solitudine, alla maniera dei Maisie, ossia goliardica. Io dico sì ai matrimoni degli omosessuali e agli uteri in affitto si basa su una tecnica fuori dal comune ascoltato (sperimentazione pura), a favore di un messaggio positivo. Un sogno troppo brutto prevede la voce di Cinzia La Fauci alle prese con l’impresa ardua del realizzare l’onirico. L’i-Phone è una cosa bella e molto importante! è avant-pop (nel senso di ricerca), che centra il bersaglio sul consumismo d’oggi.

A chi dare il voto è un’altra volta un affresco sociale, che fa della maledizione del progressismo contemporaneo da parte dell’elettorato trasversale il codice d’interpretazione odierno (pop brioso, non “leggero”). A buttana nira vuole condannare l’uomo medio con il solito sarcasmo. Sugli stranieri sto cambiando completamente idea si contorna di cori per arricchire di policromia musicale il doppio cd, il cui messaggio multiculturale si fa netto nella sua umanità. L’apericena s’incentra su una vulgata borghese riguardo l’edonismo milanese.

Per me la donna offre valore aggiunto a una concezione di genere, che emerge in tutto il suo significato civile. Cetty ti amo! assume una propensione al cabaret, che invero non è una novità in questo lavoro discografico. Famiglia e inglese è un brano colorito sulla dimensione d’oggi dell’individualità alle prese col meltin’ pot linguistico. Se tutti i popoli del mondo… è un quadretto sull’incontro con tanto d’inserto hip-hop.

Oliviero Toscani il più grande fotografo! è un’istantanea su questa personalità piena di maestosa allegria. Sento dentro come una tristezza è un episodio più intimistico. Le cose di marca è l’ennesimo frame sulla quotidianità familistica piccolo borghese. Io ‘sto fatto che si deve amare la patria proprio non lo capisco vuole attaccare i luoghi comuni italiani sul nazionalismo imperante. Ho visto un film che c’era Mel Gibson ironizza su certa produzione cinematografica. Bungaro non si sa chi è è ancora musica divertita.

Greta la geniale bambina svedese che salverà il pianeta vira sull’ambientalismo in un modo molto ludico. Con il cuore sono in piazza insieme con le sardine è uno sketch antidestra. Ciao Andrea è una track dalla struttura musicale visionaria. Questa emergenza Coronavirus fotografa criticamente la realtà pandemica. È finita la quarantena è l’ennesima inventiva più che creativa contro i No vax ed in genere sul virus. Insomma, i Maisie sono riusciti nell’intento di catturare la contemporaneità italiana con la loro proposta musicale molto stravagante.

www.musicaintorno.it

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