L’ECO DI ELISA

elisa-rossi1_musicaintorno“Tempo fa ho letto che il profilo è l’immagine di noi stessi che conosciamo meno, eppure il suo disegno ci rappresenta in maniera inequivocabile.

Il volto di profilo si può disegnare con un unico tratto continuo. È un segno forte, essenziale, ma riconoscibile…

ed io, essenzialmente, non faccio altro che seguire la linea del mio profilo e raccontarne i tratti attraverso le canzoni, per riconoscermi e rendermi riconoscibile agli altri.

Appena reduci dall’uscita del nostro album Profile, ci piace inevitabilmente riconoscerci più di ogni altra cosa in questa bella considerazione dell’artista Elisa Rossi, in uscita il 25 novembre con Eco, nuovo progetto discografico che firma nei testi e nelle musiche.

Convinti che nessuna coincidenza sia mai casuale, ci dedichiamo compiaciuti alla scoperta dell’anteprima del disco della cantautrice riminese – registrato al NuevArte Studio di Catania con produzione artistica di Carlo Longo e Carmine Ruffino: sette tracce elegantemente sospese in un’onda sonora che si snoda tra il dream pop e il cantautorato.

Play, sipario.

“Niente è per sempre” apre e per fortuna non risulta un inizio scontato. Un testo misurato, semplice, si presta alla nostra lettura kunderiana: un invito a lasciarsi andare con leggerezza agli istanti evitando, in una specifica contrapposizione, la pesantezza della ricerca di felicità nella ripetizione dei momenti andati, persi. L’arrangiamento raffinato, deciso ma mai sfrontato, si serve apertamente di suoni elettronici per finire di convincerci. E ci riesce.

Con “Da qui”, singolo di presentazione del progetto, siamo felici di confermare quello che abbiamo solo intuito al volo: nelle nostre cuffie è un lavoro originale, diverso, una concezione che non asseconda la massificazione musicale riscontrabile troppo spesso nelle radio e nelle televisioni italiane.

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Ci proiettiamo dunque nella successione delle tracce, nella dimensione dell’immagine con il matrimonio perfetto tra musica e parole che sa valere “Goccia”, la lacrima nella quale senza alcuna inerzia prendiamo a scivolare sullo specchio di un vetro, veloci e appagati dal fascino percepito. L’immedesimazione è un crescendo e ne dispiace la fine troppo improvvisa.

L’album, al contrario ci ripaga appieno con le melodie e le strutture raffinate, volte ad accompagnare e avvolgere il canto liberatorio…

… che, elevandosi, racconta e riflette il percorso tra le fitte trame della consapevolezza, la comprensione di sé stessi e di ciò che ci circonda, mandando un messaggio di gratitudine verso le meraviglie della vita. Riassaporiamo il rapporto col tempo: “Inchiostro” è la necessità di non legarsi a quello che è stato. Rimaniamo incollati al quadro: Elisa raccoglie fiori, bellezza. È una donna in continua evoluzione la Rossi di questa produzione, uno spirito che dimostra maggiore consapevolezza di sé e una più profonda maturità artistica e stilistica.

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Chiude il sipario, a dire il vero troppo presto, Eco”: trionfo acustico col piano a cullarci in un racconto dolce e malinconico.

Un desiderio fiabesco ci conduce per mano in un bosco armonico di modulazioni felici, dove l’eroina è l’artista e la sua forza la bellezza della voce, sospesa e ammaliante, suadente, esploratrice intensa e viscerale di limiti oscuri e nascosti.

 

Giuseppe Sanalitro

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