LANZAFAME-DRUM MAKKINE, STORIE ALLUCINATE PER UNA TESTUALITÀ SOLENNE

Di Giandomenico Morabito

Musicista che c’appare interessante è Lanzafame-drum makkine, il nome d’arte dietro il quale troviamo il bolognese Marco Donelli, al suo esordio da solista dopo diversi anni con i Divanofobia.

Pubblica Torino è in Piemonte (Synth Tonic Records), citazione di Lucio Dalla, con gli arrangiamenti di Gabriele Pacelli de Il salotto privato studio. Un album dove c’è innanzitutto da sottolineare l’imprinting elettronico per quanto riguarda la strutturazione compositiva delle canzoni.

Infatti, brani come L’intervista oppure Le seghe mentali dell’orso grizzly si basano su beats coinvolgenti che sorreggono testi criptici di un esistente visionario. Ken Parko non varia la stranezza di un ego artistico – quello di Lanzafame – che è a proprio agio sulla costruzione di storie allucinate. Non manca certamente in questi episodi musicali una tendenza alla melodia, così straniata in contraddizione stridente con le sue parole in piena libertà. La spia costituisce un frame maturo di electronic pop per una testualità solenne.

Muccioli s’accende in folate ritmiche di chitarra per una pennellata istrionica sulle diversità. Speed è una slow song dolente su un Io in continua tribolazione. Detesto s’avvolge di tenue melodia che ci fa pensare al tema doloroso di un amore finito. Infine, Mela di scarto ci offre un (day)dream pop che sorprende per profondità espressiva in una Polaroid su Torino.

Possiamo concludere che la proposta di Lanzafame-drum makkine si distingue nel panorama della musica alternativa italiana per un’originalità di fondo, che vuole tratteggiare un Ego in perenne lavorio emotivo senza tediare.

www.musicaintorno.it

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