IL ROCK DEI BARDOMAGNO TRA STORIA, IRONIA E ATTUALITÀ

Di Giandomenico Morabito

Massima energia esige la proposta musicale dei BardoMagno, Li Bardi son tornati in locanda. Un album, in cui rock e ironia si fondono alla storia. Infatti, ascoltando il primo brano, che s’intitola Li Bardi son tornati in locanda (Deus lo vult!), s’avverte il dato netto di un’idea musicale di rock tosto senza riferimenti ideali. Magister Barbero (feat. Renato Minutolo) prosegue con tanta enfasi quest’avventura artistica, che vuole identificarsi in un tempo preciso della storia (il Feudalesimo) per condannare l’ingiustizia.

Clodoveo è ancora rock diretto, così godibile magari davanti a qualche pinta di birra. Game of Signorie segna nuovamente l’evidenza di una ricerca stilistica, che fa di un determinato periodo della storia il suo leitmotiv concettuale con una vis stavolta un po’ ludica sul piano compositivo. La cintura di castità (feat. Nicoletta Rossellini, Kalidia) continua con una verve allegra un quadretto, che vuole fotografare i paradossi sociali dei tempi che furono.

Cerveza y latifondo (feat. Don Alemanno) s’identifica con una vis neo-folkeggiante dal ritornello di facile presa e caratterizzandosi quindi complessivamente per la sua fruibilità. La prima cotta (feat. Mr. Baffo, Nanowar) cede su una struttura melodica, che si serve di un’impronta elettronica funzionale alla sua fattezza easy listening. Don Rodrigo aveva ragione (feat. Sefora Centurioni, Blodiga Skald) si qualifica per le vicende letterarie de “I Promessi sposi”, delineandosi ancora una volta per una visione allegramente neo-folk-rock. Nel mio feudo esalta con molta leggiadria il riscatto sociale del popolo contro i feudatari, ridefinendo la formula dei BardoMagno con un rock tanto fragoroso quanto accessibile.

Drakkar special utilizza gli stilemi di Cremonini con una buona dose di plateale ironia. Hanno ucciso Carlo Magno ci dà “dentro” rivisitando a firma BardoMagno addirittura gli 883. In conclusione, Federico II c’è suggella con un po’ di saggezza un personaggio importante con tanto d’enfatici cori. De gustibus.

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