IL CANTO DELL’APE

Rita Zingariello 01_musicaintornoIl risultato del lavoro discografico di Rita Zingariello appare già confermato dallo start: pop zuccherato dall’impatto docile.

Basti pensare al trittico iniziale composto da “Amsterdam”, “Il canto dell’ape” e “Ballo ferma”. La successiva “Spalanca” si fonda su un testo dolente, a differenza dell’esile autoironia di “Senza nota sul finale”: si è sempre nei campi irti di una proposta musicale leggera che non “graffia” deliberatamente. Invece “Il gioco della neve” sembra essere più varia nella sua veste compositiva, per questo più ariosa.

Ancora “confortevole” è la sensazione che infonde un brano come “Sicure simmetrie”, in cui una certa personalità autoriale della Zingariello emerge. In “Ribes nero” si nota però la convinzione che la nostra cantante non voglia disancorarsi da un certo cliché pop tricolore di genere, che certamente ha una sua legittimità ma che ha già dato probabilmente. Più variopinta l’idea compositiva di “Simili e contrari”, tanto ritmata quanto delicata.

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Altrettanto soft l’idea luccicante de “Il bacio con la terra”, in cui un testo maturo s’adagia sulla scelta azzeccata degli archi (a mio parere, il top dell’album). La canzone finale è “Risalire”: dolce nenia che ci fa compagnia verso un finale rassicurante perché fiducioso.

 

Giandomenico Morabito

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