“FOLKBLUESTECHNO’N’ROLL… E ALTRE MUSICHE PRIMITIVE PER DOMANI”, NIGGARADIO

niggaradio01_musicaintorno«Usiamo parole e musiche di ieri, di oggi, le misceliamo per un domani possibile.»

Undici tracce, quelle di FolkBluesTechno’n’Roll… e altre musiche primitive per domani(il secondo capitolo, anno 2016, made in NiggaRadio), che regalano suoni ed emozioni provenienti dalla gente, e alla gente restituiti. L’intento e l’invito sono chiari: lavorare per una rinascita interiore.

La proposta musicale dei NiggaRadio si basa indubbiamente sull’impatto.

Il primo pezzo s’intitola “U me dirittu” ed è un’invettiva contro il liberticidio che si manifesta in ogni aspetto della nostra vita. La canzone successiva è “Messinregula” e mette a fuoco l’annosa questione occupazionale. “Rema” mette il piede sul freno: ballad siculo-acida di facile presa. Un progetto artistico fondato sull’etno-folk, decodificandolo secondo un’accezione contemporanea.

“‘U balcuni ‘i l’incantu” conferma l’essere tradizionale folkeggiante siciliano come nella successiva “Cantò” (davvero trascinante!). “‘A fera” è un intermezzo strumentale mediterraneo che non guasta. “Senza” è un brano accessibile, lento quanto basta per apprezzarne la qualità. “Nananà” sfodera il lato ludico del cd, nel cui testo c’è la parola rivoluzione: termine che è da attualizzare nei suoi aspetti, altrimenti è facile che scada nel banale.

Ecco, i NiggaRadio danno un tratto accessibile dell’esigenza della trasformazione sociale.

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“‘U pullman pa’ Germania” ci offre uno spaccato sociale sui siciliani che vanno all’estero per sbarcare il lunario. Ancora etno-folk nella canzone “Signuri”, che è una sorta di preghiera laica. La finale “Dimmi unni si” ci regala un po’ di leggerezza, a suggellare un album variopinto, che ci guida verso un itinerario le cui contraddizioni drammatiche emergono in tutta la loro luce.

 

 

Giandomenico Morabito

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