“CIRCO MANICOMIO”, APRÈS LA CLASSE

Après La Classe 01_musicaintornoL’anima latineggiante di “Circo manicomio” (2017) è la direttiva principale degli Après La Classe.

Canzoni come “Circo manicomio” e “Pueblo” ci regalano diverse sfaccettature di un approccio totalmente ludico alla musica. “Guerra romantica” è l’ennesima prova di questa propensione alla dimensione del coinvolgimento all’ascoltatore, rispetto a un disco che vuole rapire nota dopo nota.

Del resto, gli Après La Classe adottano diverse lingue per esprimersi tra cui il francese, lo spagnolo, il salentino, oltre che ovviamente l’italiano. “Estoy loco por ti” è una simpatica ballata con tanto d’accompagnamento di fiati (una costante di questo lavoro) in spagnolo col ritornello in italiano. La seguente “Solo tu” conferma il dato della volontà di un incontro culturale tra popoli diversi (anche qui spagnolo ed italiano si “mescolano”). “È vero” ci omaggia d’un tocco d’ironia che dà maggior colore al disco. L’ulteriore contributo, che s’intitola “Gelosia”, è un brano un po’ amaro sul rapporto amoroso.

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“Pasa la banda” però ci fa ritornare alla ritualità giocosa di questo gruppo. Invece, con “Il cuore è uno zingaro” s’approda sui lidi di una ballad lenta in cui il mix da melting pot multiculturale predomina, nella terra del Salento con i suoi caratteristici pomodori. “La de sventura” è un’altra canzone in spagnolo molto divertente, destando l’impressione più che probabile che gli Après La Classe possano dare il massimo dal vivo. “Alma latina” è un “viaggio” sulle strade del Sud del mondo, dove le ingiustizie dell’Imperialismo minano le reali identità dei popoli. “El presidente” è un altro brano in spagnolo dall’incalzante ritmo cubano.

La finale “Voliamo via” è una “cartolina” calorosa degli Après La Classe per un disco riuscito dalle tinte policrome per un’estate all’insegna dell’allegra socialità.

 

 

Giandomenico Morabito

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