CHINO MORTERO, STORIE AI LIMITI DELLA LEGGE

Marcello Paternostro, in arte Chino Mortero, è un autore e musicista palermitano amante della musica black. Pubblica Mi presero di sabato, un album di otto tracce, che spazia dal rock al blues fino al soulGiorgio, strumentale. Lento e dal sound folk caratterizzato da dobro e slide guitar accompagnate da contrabbasso e da una minimale batteria.

Lascia il campo al vero sound con il secondo brano 100 occhi. Sound ruvido, minimale, senza troppi fronzoli, che permette anche l’ingresso di una piccola sezione di fiati che dà maggiore spinta e colore all’intera canzone dal gusto un po’ noir.

Ancora una volta torna il folk country nell’intro di Soldi e polvere. Le tematiche “ai limiti della legge” sono una piacevole curiosità da ascoltare e alcuni inserti di fisarmonica rendono ancora più etnico, quasi gitano, il sound che ne esce fuori. Immancabili i fiati e le chitarre elettriche che dipingono uno scenario musicale fuori dal comune contesto di rock e blues.

Più lento e cupo La luna morta. Chitarre tremolanti sostenute da un impeccabile sezione di fiati e un testo accattivante che lascia il campo al brano strumentale Roberta, allegro e spensierato, minimale nella sua formazione caratterizzata da chitarre, basso e batteria.

Voglio averle tutte è una composizione blues, semplice e diretta, dal testo tormentato che ancora una volta entra facilmente in testa. È il momento di “indossare” Vestito nero. Più di quattro minuti che scorrono piacevoli tra i tormenti del protagonista e il groove soul che caratterizza questa traccia.

A chiudere l’album Heartbreaker. Il brano conferma il sound cardine dell’intero disco, con una citazione allo storico brano dei Led Zeppelin anche durante il riff del bridge. Il brano volge al termine con uno strumentale che stravolge il tempo e si riposa in climi più pacati.

Duro, minimale, ma ben curato. Mi presero di sabato di Chino Mortero è un album dalle tematiche scomode e poco frequentate. Un premio al coraggio e all’intraprendenza di un artista che si cimenta in un territorio così poco esplorato. Un Fred Buscaglione con i tatuaggi di Mike Ness, che fa tanto bad guy.

 

Davide Agrò

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