CHARLIE – RUINS OF MEMORIES

Stampa“Ruins of memories” nasce dalla raccolta di diverse canzoni, qualcuna scritta dalla stessa Charlie (l’autrice), agli albori della propria carriera.

I brani vengono fuori dalla sua chitarra acustica e inducono a un dettagliato tipo di mood emotivo e sonoro.

Si tratta di un album da cui emergono a tratti la musica folk irlandese e scozzese, il rock e l’alternative rock americano.

“The strength”, primo brano dell’album, in cui le chitarre si appoggiano morbide su una batteria che accarezza la voce delicata di Charlie. Un’ottima traccia che dà il benvenuto al disco. “Superior” è un pezzo romantico, che parla di un cerchio mai chiuso. Basso e chitarre sono ben aggrovigliati tra loro. È un brano davvero accattivante.

“Rosemary” parla invece di una casalinga frustrata nel suo mondo interiore. Un brano che richiama lontanamente il mondo di John Lennon & company. L’influenza folk è presente. La canzone spezza leggermente con le prime due, dimostrando l’ecletticità di Charlie.

“Ash and arrow” è decisamente un brano folk; un po’ una parodia di un western. Il basso e il banjo creano il mondo di questo pezzo: singolare. “Ruins of memories”, il quinto brano del disco, si caratterizza come un suggestivo viaggio nei ricordi svelati in chiaroscuro.

I’d be glad” racconta della solidità dei sentimenti d’amicizia e amore, che, nonostante il passare del tempo, restano ben saldi e non si esauriscono. Molto giocosa la chitarra in levare.

“Leave”, inno all’indipendenza, va ad aprirsi pian piano, tra effetti distorti che fanno da cornice alla voce di Charlie. “Innocent sweet”, con i primi tormenti amorosi legati alla giovinezza, descrive una storia d’amore mai sbocciata, né dichiarata. In questo brano l’arrangiamento vede una multi registrazione di violoncello e violino, e ricorda le melodie anni Sessanta, quasi alla Caterina Caselli; richiama a tratti anche i Cranberries e la voce di Dolores. È un brano che non può esaurirsi in un solo ascolto. Interessante e curato nel dettaglio.

Charlie02_musicaintorno“Bed time” richiama una ninna nanna. La melodia è semplice ma efficace; lo xilofono si sposa perfettamente al brano. “Cigarette”, ovvero la storia di una sigaretta che vuole dominare il mondo, è il brano più swing dell’intero progetto, e spezza sicuramente il ritmo degli altri. La melodia è decisamente vivace.

“The road”, ispirata al libro “La strada” di Cormac McCarthy, è una canzone in cui è evidente la fonte di ispirazione legata alla genialità di Tom Yorke e alla psichedelia dei Pink Floyd.

“She” chiude il disco con eleganza. Per poter ascoltare il brano, bisogna attendere un po’, magari andando avanti da “The road”; ma la pazienza viene premiata. La voce è ben curata, così come la chitarra. Un brano che conclude degnamente un bel progetto discografico.

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“Ruins of memories” è un album che lascia spazio alle potenzialità di Charlie e mette in luce la sua ecletticità. Un disco, non solo per gli appassionati del genere, ma anche per chi volesse avvicinarsi al mondo del folk e dell’indie/alternative rock. Un progetto discografico ben curato nei suoni e nei colori che emergono gradualmente. Le tracce sono cantate in lingua inglese, e ben strutturate. Ottima la scelta della scaletta dei brani. Da ascoltare più volte!

Finalmente, grazie ad artisti come Charlie, anche l’Italia va avanti nella direzione giusta!

 

 

Marco Selvaggio

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