CHAPTER ONE, SUGGESTIONI MUSICALI IN 35 MM

Di Davide Agrò

Compositore polistrumentista, Raimund Mathias Hepp, di origine austriaca, vive e lavora fra Vienna e Los Angeles. Avvalendosi della collaborazione di altri musicisti virtuosi, pubblica Chapter one (Blue Spiral Records), un album fortemente ispirato al mondo del cinema.

Nove sono le tracce che compongono il disco, la prima delle quali Harm, è un brano al pianoforte solo. Romantico, semplice ma di grande impatto emotivo. Il brano evolve su un registro acuto senza mai stridere, tenendo uno spiccato senso melodico a metà fra una ninna nanna e un pezzo pop.

Dalle dita di Rusanda Panfili sentiamo per la prima volta il violino incantarci in Always, la seconda traccia dalla forte componente cinematografica. Possiamo lasciarci trasportare dalla musica immaginando scene di un action movie. Interessante lo stacco poco prima del secondo minuto, che ne amplifica l’enfasi e crea un forte dinamismo sonoro. Alla traccia numero tre troviamo Rustling leaves pt. 1, dove la trama armonica può contare, oltre che sul pianoforte, anche sul violino e su una serie di suoni elettronici che ne infittiscono il sound. Il brano, melodico e malinconico, si conclude in poco più di tre minuti.

Dal sapore neoclassico/minimal Überlebenskünstler. Interessantissima la maniera in cui è gestita la scansione ritmica nella prima parte della traccia, che la rende forse un po’ meno digeribile ma che si scioglie e diventa più melodica e orecchiabile alla metà del secondo minuto. Sea of time si avvale della collaborazione di Marie Spaemann al violoncello, udibile fin dai primi secondi di una composizione romantica e sentimentale.

Minimale anche se ricco di protagonisti sonori, come basso e percussioni, è Regret. Possiamo scorgere anche violino e pianoforte in un brano ridotto all’osso ma carico di tensione. Dopo una breve introduzione al pianoforte e violoncello, Rustling leaves pt. 2 esplode al secondo minuto in un’apertura sonora idilliaca, dipingendo un quadro sonoro fantasy e futuristico. La componente cinematografica è chiara e godibile in tutto il suo splendore armonico.

Accompagnato e sostenuto dalla Macedonian Symphonic Orchestra, l’ottava traccia Beginning si presenta in una monumentale introduzione che lascia il campo al violino solista in un malinconico solo per poi riprendere con l’intera orchestra d’archi in una sorta di rinascita. Il brano intenso e maturo è in assoluto il migliore dell’intero lavoro. In un’introduzione compressa dentro un’equalizzazione radiofonica si presenta alle nostre orecchie il violino di Looking back. Lo strumento quasi si perde sullo sfondo, sommerso dagli archi. Un espediente sonoro interessante che rende la composizione molto particolare.

Innegabile e palese la componente cinematografica che fa del disco Chapter one un prodotto sicuramente ancora più godibile accompagnato dalle immagini. A rendere ancora più interessante il lavoro di Raimund Mathias Hepp le importanti collaborazioni di Rusanda Panfili (tracce 2, 8), Nathalie Bonin (tracce 3, 8), Aleksey Igudesman (traccia 9), Marie Spaemann (tracce 5, 8) e la Macedonian Symphonic Orchestra (tracce 2, 8). L’album è disponibile in vinile sul sito della Blue Spiral Records.

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