“ALL YOU CAN HIT”, GRANDI NAVI OVALI

 

Grandi Navi Ovali1_musicaintornoMaciste Dischi, 2016

Le Grandi Navi Ovali sono una band lombarda e hanno raggiunto il traguardo della prima pubblicazione discografica esattamente il 29 aprile scorso.

Si tratta di una collezione di canzoni che vogliono descrivere un sentimento generazionale variopinto.

Il primo brano s’intitola Ovunque ma non qui ed è un canzone dalla facile presa, in una maniera o nell’altra riferibile all’ultima produzione dei I Cani. Spetta all’ascoltatore confutare tale accostamento. Mannaggiallavita e Ragazzi dovete baciarvi aggiungono colore al disco, mantenendosi su un’impostazione compositiva decisamente easy da qualsiasi punto di vista musicale. Invece la successiva slow song Felipe Sodinha è una track decisamente matura sulla Milano dei giorni d’oggi, senza cadute eccessivamente polemiche e con un tratto decisamente poetico. La seguente canzone Sfortuna non si scosta dall’imprimatur pop di questa band con i soliti rimandi generazionali (“Cosa ci siamo persi?”).

Per questa notte e per altre cento consegue una certa dignità testuale, basandosi sull’altalena emozionale di un Io amareggiato ed è uno degli apici del disco. Con l’ulteriore contributo diMorsicare si ottiene un’istantanea ancora poppeggiante dal ritornello che prende, ammesso che siate avvezzi a queste sonorità accessibili, che ormai caratterizzano il panorama indipendente italiano. “Hanno tutti ragione non addiziona nulla sulla cifra stilistica della band come la penultima canzone Rapaci, che vuole dipingere il ricordo di una vita giovanile che è ormai agli sgoccioli. La finale Allucinato è un pezzo divertente che mantiene il grado distintivo delle Grandi Navi Ovali.

Grandi Navi Ovali2_musicaintornoPossiamo definitivamente ammettere che il disco in questione sia il primo dignitoso passo verso un pop multiforme, che non s’arena su tronfi argomenti esistenziali ma che dovrebbe decisamente dissociarsi dal troppo ricorrente vissuto di una generazione che non può ancora giungere ad una sintesi finale, che è prigioniera dell’ostentazione del ricordo, nonostante si sia dunque decisamente lontani dal suo epilogo.

 

 

Giandomenico Morabito

 

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