ABBRACCI NUCLEARI

abbracci-nucleari1_musicaintornoÈ uscito il 21 ottobre 2016 l’EP Abbracci Nucleari, nato dall’incontro tra la voce soul di Rahma Hafsi e la capacità compositiva del dj producer Marco Rigamonti.

Da questa collaborazione prende forma il sound di Abbracci Nucleari, che si ispira ai moderni modelli d’Oltremanica e tenta di unire un approccio melodico leggero con arrangiamenti elettronici minimali, senza mai dimenticarsi di tenere in primo piano l’impatto emotivo.

Un cantato in italiano (cosa abbastanza rara al giorno d’oggi, se consideriamo che questo genere di prodotti esce esclusivamente in lingua inglese).

L’EP in realtà si configura come un mini album che ha una precisa identità musicale.

Un disco che si apre con la delicata “Prenditi cura di me”, un brano dalla melodia abbastanza semplice ma che gira subito in maniera scorrevole e si presta ad un attento ascolto. È una ballad elettronica nel senso lato del termine, la cui voce davvero ben curata lascia l’ascoltatore a bocca aperta. Si ispira all’amore più puro: “ora che trovo te insolubilmente compatibile, prenditi cura di me, io che non so neanche più piangere”.

La seconda traccia, “Neanche questo basta”, si apre con un beat deciso appoggiato da un giro di basso in levare, che lo accompagna su alcune note di piano elettrico.

Il terzo brano, “Il giardino delle emozioni”, è uno dei più suggestivi di questo promettente EP. Una traccia eterea, sembra far levitare l’ascoltatore su atmosfere di un altro pianeta. La cassa è abbastanza morbida, una sorta di dubstep rallentata (se pensiamo che per definizione la musica dubstep gira intorno ai 140 BPM), che si presta alla maliziosa voce di Rahma.

“Brucerei”, la penultima traccia del disco, spezza il mood creato nei primi tre brani.

abbracci-nucleari2_musicaintornoSi apre con la voce di Rahma, passando poi ad una base che è totalmente drum and bass con una tastiera acida che gli fa da cornice. La parte strumentale prevale su quella vocale. È un brano decisamente particolare. Potrebbe anche essere considerato un ballabile. Un remix su questo pezzo potrebbe rivelarsi molto interessante per sperimentatori di suoni.

Il quinto ed ultimo, intitolato “Notte pluristellare”, chiude l’EP con delicata poesia musicale. Si apre con una cassa dolce ed elegante. È un mix tra un brano elettronico, una ballad ed un brano che potrebbe anche essere cantato semplicemente da voce e chitarra. Un cocktail particolare e che funziona alla grande! La voce è accattivante, ce ne si potrebbe innamorare. Sinuosa la chitarra elettrica, che accompagna la cassa tra uno spazio vocale e l’altro. Le corde sembrano vibrare nell’acqua. Il lavoro del dj producer Rigamonti si avverte notevolmente. La traccia sembra quasi cambiare, aprendosi a una cassa dritta sulla metà del brano con un giocoso loop di note di tastiera “e mi ritrovo su Venere con la notte pluristellare…”.

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L’EP è talmente originale e interessante, da sembrare quasi un peccato per l’ascoltatore che si riduca a 5 tracce.

 

 

Marco Selvaggio

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