Un raduno epocale per la storia della musica italiana
L’estate è alle porte e con essa si apre in Italia la stagione dei grandi eventi live. Tra i concerti più attesi ci sono sicuramente quelli dei Guns N’ Roses, Coldplay, U2… ma su tutti, l’evento che è già entrato nella storia della musica italiana e non solo è di certo il “Modena Park” di Vasco Rossi.
Un grande concerto che celebrerà i 40 anni di carriera del rocker emiliano e che si terrà il primo luglio al Parco Ferrari di Modena. Il concertone ha tutte le carte in regola per diventare un evento epocale per i 193.000 biglietti venduti in poche ore (già record europeo), a cui se ne aggiungerà un atteso terzo lotto, fino al raggiungimento della capienza massima di 220.000 spettatori; ma anche e soprattutto perché nella “festa”, come ama definirla lo stesso Vasco, verrà celebrata una carriera eccezionale, quasi leggendaria, che con la forza delle canzoni ha accompagnato – nel bene e nel male – la vita di tre generazioni.
Che piaccia o no, per Vasco parlano i numeri: il numero di dischi venduti, il numero di spettatori ai concerti, il numero di record puntualmente polverizzati.
Eppure, il Blasco nazionale è sempre stato un personaggio scomodo, accusato di essere un “cattivo maestro”, di predicare la dissolutezza o di osannare le droghe; polemiche a cui l’artista ha sempre risposto con coerenza attraverso le proprie canzoni. Ed è forse nella coerenza che vanno ricercate le cause di un così enorme successo: in quell’essere uomo e artista sincero, che non ha mai rinnegato nulla e ha sempre pagato di persona. La stessa coerenza lo ha portato a dire no a una società conformista; alle leggi del mercato discografico; alle speculazioni del secondary ticketing, che tanto danneggia la musica e chi ne fruisce.
In 40 anni sono avvenuti tanti, troppi cambiamenti… ma il modo di sentire e di raccontare le più profonde emozioni che la vita ci riserva resta sempre uguale.
C’è un filo sonoro che lega genitori e figli, uniti insieme a cantare le stesse canzoni, a provare le stesse emozioni, a sentirsi parte della stessa gioia e dello stesso dolore.
Sogni, speranze, attese, illusioni, passioni vita vissuta che si sedimenta nell’esperienza personale di ognuno e, se quella stessa esperienza, la ritroviamo in una canzone poco importa; poco importa se hai vent’anni o cinquanta, vuoi sentirti parte di un unico grande cuore.
E allora ben venga la “festa”, ben venga la pacifica invasione del “popolo di Vasco”! Tutti presenti, tutti lì per rivedere un caro vecchio amico, che – dal palco – riesce davvero a parlare a tutti e ad ognuno.
Angelo Franzone e Andrea Lombardo, alias I SenzaRadio
