VIETATO DIMENTICARE I TORMENTONI ANNI NOVANTA!

Tormentoni Novanta 01_musicaintornoSe ti guardi allo specchio, di sicuro stai indossando una tutina a fiori come quella delle ragazze di Non è la Rai, la frangia liscia fresca di phon che fa pendant con la chioma foltissima permanentata e, ai piedi, gli anfibi di pelle perché si usano anche con 40 gradi (in alternativa agli zoccoloni di legno, causa di lividi perenni all’osso della caviglia).

Siamo in una estate degli anni Novanta: in tv c’è il Festivalbar e nel bicchiere l’acqua con la bustina di cristallina, così la bevi con le bollicine. Salto nel tempo effettuato, non resta che ricordare i tormentoni di vent’anni fa che di sudore, scarpe – e zoccoli – ce ne hanno fatto consumare e che, ancora oggi, ci fanno ballare. Da “What is love” degli Haddaway a “All that she wants” degli Ace of Base, fino a “The rhytm of the night” di Corona per arrivare agli Snap che, con “Rythm is a dancer”, hanno contribuito all’acquisto dei mega impianti stereo che occupavano una parete del salone (escluse le casse appese a ganci di ferro che, manco a dirlo, facevano molto “disco house”).

Litigi condominiali messi a verbale a parte, le canzoni dance continuavano a fioccare e di mettere la testa – e i piedi – a posto non se ne parlava proprio. Perché, pure se erano un po’ demenziali, ferma non potevi stare quando sentivi “Su e giù” dei Vernice, “Per colpa di chi?” di Zucchero, “Hanno ucciso l’uomo ragno” degli 883 e il mitico ritornello “Ski ba bop ba dop bob” di Scatman (con questa, le cassette te le portavi indietro con la bic per tutte le volte che restavano incastrate nel mangianastri).

Tormentoni Novanta 02_musicaintornoAlzi la mano, poi, a chi non scende la lacrimuccia quando becca alla radio “Always” di Bon Jovi”, “Zombie” dei Cranberries, “Missing” degli Everything but the girl – perché si chiamavano così, poi, non s’è mai capito – e “Io ti cercherò” di Jovanotti. Perché alcuni tormentoni, pure se ti hanno “tormentato” vent’anni fa, di essere dimenticati non ne vogliono sapere. E, musicassette distrutte a parte, le canteremo ancora sotto la doccia. Per sempre…

 

 

Valentina Chisari

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