“THE MAGNIFICENT SIX”. TRA SATIRA E TEMATICHE SOCIALI, LA MUSICA DEGLI IRON MAIS

Iron Mais 01_musicaintornoThe magnificent six (Maninalto dal 2017) è il nuovo disco degli Iron Mais, forti della loro partecipazione alla nona edizione del talent X-Factor e del loro stile inequivocabile e poco conosciuto nel nostro Paese.

L’aspetto interessante di quest’ultima fatica è legato alla presenza di sei cover e altrettanti inediti che affrontano tematiche di grande attualità.

La prima song che incontriamo è “Cucù”, un pezzo neanche troppo criptico, che accosta il comportamento degli arrampicatori sociali a quello del cuculo, animale con la pessima abitudine di rubare il nido costruito da altri, evitando così notevoli fatiche. Paragone ad hoc, direi. A seguire la sempre potente “The rythm of the night”, cover un po’ inflazionata degli anni ‘90, ma comunque ben sviluppata e divertente, al punto da essere singolo di lancio con tanto di video.

“Ahi che dolor” è un altro brano inedito che analizza la nostra società con occhio critico e realistico; non scherzano troppo gli Iron Mais sul fatto che gli inganni e le fregature provochino parecchi danni, e hanno ragione! Attraverso “Grano duro” viene descritta, invece, una situazione bucolica, in cui un contadino deve affrontare la crisi economica, trovando delle soluzioni e contando sulle proprie forze e capacità. “Can I play with madness” è un po’ folk, un po’ rock’n’roll, ideale per spezzare le tematiche affrontate in precedenza e ritrovare la spensieratezza.

Iron Mais 02_musicaintorno“Drink & drive” è una canzone che va ascoltata e seguita con attenzione: attraverso gli occhi di chi fa uso di alcool, si parla dell’abuso di quest’ultimo e di quanto sia importante sapersi controllare, bevendo responsabilmente, dentro le mura domestiche (e non solo). L’ennesimo tema non banale, affrontato con una finta leggerezza, che dimostra quanto gli Iron Mais siano tutto fuorché superficiali! “Friendshit” è un chiaro gioco di parole tra friendship (amicizia) e friendshit (amici di m.).

Qualche anno fa, avrei ascoltato questa traccia con orecchio critico, oggi mi fa sorridere: credo che nelle parole contenute ci possiamo ritrovare un po’ tutti.

“Another brick in the wall” non ha bisogno di presentazioni: oltre ad essere dei mitici Pink Floyd, è una cover molto presente e difficile da interpretare, dato il suo significato. Diciamo che, per quanto gli Iron Mais l’abbiano fatta con originalità e rispetto, non la vedo completamente in linea con il loro stile. Ovviamente è un’opinione molto personale che può trovare pareri discordanti. “Nothing else matters” dei Metallica è, a differenza del brano precedente, proposta in una versione molto ben studiata e potente, quasi quanto l’originale. Sono certa che live dev’essere una vera chicca!

Così, finalmente, ci troviamo di fronte a una sorta di ballad con “Lambro river”: simpatica descrizione delle bellezze lombarde, con annessa puntualizzazione sulla situazione ecologica precaria (posso confermare). Ironia canzonatoria che lascia una certa nota di amarezza. “Fight for your rights” riporta il volume e l’energia ad alti livelli: una bomba da esibire live, non si discute in merito! L’album si chiude con “Killing in the name” dei Rage Against The Machine e la bella “Blue Monday”: due brani molto diversi, ma adatti allo scopo di completare un lavoro così ricco e ben strutturato.

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In sintesi, The magnificent six è un cd molto diretto, per nulla banale e scontato. Gli Iron Mais sono una vera potenza insieme e hanno un notevole equilibrio nell’affrontare aspetti seri con la chiave satirica che li contraddistingue. Nonostante siano quasi dei pionieri, in Italia sia chiaro, del loro stile musicale, credo non abbiano nulla da invidiare ad altre band  ben più conosciute. Attraverso quest’opera si fanno apprezzare appieno con la loro personalità e voglia di fare. Vi consiglio con piacere l’acquisto e, già che ci siete, date uno sguardo alle numerose date in programma per quest’estate.

 

 

Silvia C.

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