PIER MAZZOLENI – GENTE DI TERRA

Pier Mazzoleni01_musicaintorno“Gente di terra” è il quarto album in studio di Pier Mazzoleni. Raccoglie le sensazioni e le sfaccettature di un autore che ha bisogno di scoprire sé stesso e il mondo che lo circonda, tentando di scappare dalla mancanza di creatività che colpisce i nostri giorni.

Non ci sono muri o linguaggi complicati, né bavagli o fili conduttori: ogni canzone ha una propria identità, e il progetto racconta il viaggio di una società in espansione che ha spesso paura del cambiamento.

Le potenzialità dell’album, orchestrato o proposto acustico solo pianoforte e voce, sono diverse. È un disco versatile e giovane, che sceglie di lasciare poco spazio all’improvvisazione strumentale. Come se tante pedine cangianti componessero un quadro che a ogni ascolto appare diverso.

L’album si apre con “Un giorno un uomo”. Un tributo all’uomo che ha saputo percorrere i propri sogni e ideali. Quell’uomo che ha attirato a sé le più svariate genti solo con la forza della parola. Le sonorità richiamano inizialmente un mondo del passato, che resta tuttavia attuale. Molto belli gli arrangiamenti semplici ma efficaci. Un’apertura allegra e riflessiva allo stesso tempo. Dolce Maddalena” racconta invece la storia dell’amore di una donna verso Dio. È il suo sentimento più puro che si mischia con l’enfasi di un amore carnale. La chitarra si lancia in un susseguo di note spagnoleggianti, appoggiate su una batteria abbastanza morbida. Il pianoforte fa da cornice. Volo” è la terza traccia dell’album, cui prende parte Patrizia Gregis. Tema portante del brano è il viaggio, che ritroviamo nei primi due, anche se sotto diverse prospettive. Il disco, già alla terza traccia, inizia a qualificarsi con proprie identità musicale e concettuale ben precise.

La quarta, “Uomo di legno”, singolo tutt’ora in rotazione, si apre con un dolce arpeggio di chitarra su cui Mazzoleni appoggia la voce, sorretta dagli archi, per poi aprirsi con l’ingresso del piano e della batteria. Molto bello il gioco di colori e di incastro tra i vari strumenti. È una traccia dal percorso mistico, una delle più belle dell’album. Un brano che scorre a suon di canzone popolare. Gente di terra” è il quinto brano. Si apre con un fischio, e le voci di Mazzoleni e di Consuelo Orsingher a rincorrersi come in un grande mercato; gli strumenti atipici: sono i primi segnali della canzone. Una infinita marcia sul globo tra amare illusioni di piedi in movimento e voci che hanno ancora coraggio di farsi sentire. Gente a cui “la vita promette”, mentre “la morte la osserva”, come scrive Pier.

Pier Mazzoleni02_musicaintornoIl terrorista Jo” mette in luce quel senso di profonda amarezza di un uomo evaso dalla galera. Uomo innocente a suo dire. Per affinità, l’autore accosta questa storia alla stessa vita di Dio. È un brano molto vivace. La chitarra ha una ritmica accattivante e la voce è quasi un parlato. Una rosa che non c’era” è un brano alquanto serafico e ricco di pathos, con alcune metafore e molte immagini che richiamano il testo. Un brano studiato nel dettaglio e denso di significati nascosti, che l’ascoltatore può interpretare a proprio piacimento. Sono Dio”, come suggerisce il titolo stesso, è una canzone in cui è proprio Dio a raccontare il quotidiano. Un brano profondo. La voce è inizialmente sorretta solo dagli archi, di cui Pier fa buon uso durante il percorso del disco. Si apre e si chiude a tratti. Mistico.

“Esmeralda” è una ballad che ha come personaggio principale Sigismondo. Nella parte finale, un flauto dal sapore medievale si lancia in un dolce e magico giro di valzer. Cambiamento” è un brano nel quale i logori e oramai ammuffiti conformismi si scontrano contro chi ha desiderio di evoluzione, contro chi ha necessità di cambiare le cose. Una peculiarità è data dal fatto che la strofa è in italiano, mentre il ritornello in portoghese. Il mood è quello ormai che caratterizza tutto il disco e lo identifica con un suo stile proprio. L’album si chiude con “Per chi”. Una poesia fatta di frasi da ricordare, da appendere come tanti post-it; pezzi di vita quotidiana. Un mutamento agognato, quello a cui Pier Mazzoleni ambisce per un mondo che hai il dovere di rinnovarsi. Un’altra canzone di viaggio, in cammino, per chi sa come viaggiare.

Pier Mazzoleni03_musicaintornoÈ di certo un disco interessante. Ha dentro tutto un mondo che coinvolge l’ascoltare e desta curiosità. I testi sono da leggere, poiché studiati e pieni di significati da scorgere. Un prodotto che spezza la monotonia del solito pop, cui le radio ci stanno abituando da anni.

“Gente di terra” è un album in cui si evince la maturità artistica e stilistica raggiunta dall’autore dopo anni di musica.

 

 

Marco Selvaggio

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