“LE MEMORIE DELL’ACQUA”, LO YETI

Lo yeti 01_musicaintornoIl cantautorato contemporaneo de Lo yeti è inaugurato, nel suo disco di esordio “Le memorie dell’acqua”, dalla vitale “Santa madre dei miracoli”: buona “hit” per appassionati di indie italiano.

Il secondo pezzo è “Sotto effetto della luna” e rappresenta un piccolo ludo compositivo. La terza track s’intitola “Rita”: un ritratto di una donna, abbellito da ritagli pop.

Il quarto brano è “La canzone dell’acqua”: in questo caso Lo yeti si affida a una vena melodica apparentemente meno dimessa, per nulla giocosa, per un episodio tuttavia convincente. “Intrepida” è una canzone che si basa su un tema amoroso: una voce, quella de Lo yeti, che è decisamente intrigante, sorretta da chitarra acustica, pianoforte, archi e così via per un momento significativo del cd. La successiva “Amore bufalo” si fonda su un buon leitmotiv elettrico per un testo, tanto “cattivo” quanto easy, comunque godibile.

“La nostra rivoluzione” ci offre uno sguardo generazionale anni Dieci: testo maturo da scoprire parola dopo parola, guidato ancora una volta dalla chitarra acustica e dagli archi. “Anidride” pone al centro della tessitura compositiva un pianoforte dalle note “dolorose”: testo simbolico sofferto per questo brano di rilievo. Infine, “Uomo” si arrende a una visione un po’ “precaria” della concezione esistenziale di questo giovane artista.

Buon disco!

 

 

Giandomenico Morabito

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