“LA RUBIA CANTA LA NEGRA”. DONNA GINEVRA INCANTA

Ginevra Di Marco 01_musicaintornoNel riferirsi ad un cantante che si stima particolarmente è comune dire “Con quella voce potrebbe cantare di tutto”.

Nella storia ci sono stati tanti interpreti che, proprio grazie alla loro abilità e versatilità canora, hanno avuto modo di spaziare tra tantissimi generi musicali, mantenendo comunque costante la propria identità. Un esempio è sicuramente Ginevra Di Marco, che nella sua carriera ha collaborato, tra i tanti, con i CSI di Giovanni Lindo Ferretti (divenuti poi PRG), Max Gazzè, Franco Battiato e Modena City Ramblers…

… mandando avanti in parallelo fin dal 1999 una ricca e variegata carriera solista. In questo lasso di tempo sono stati pubblicati sei album in studio a suo nome, nei quali la cantante fiorentina si è sempre impegnata a trasmettere, partendo inizialmente dalla tradizione della Toscana, il calore della cultura popolare e il sapore delle feste di paese di qualsiasi latitudine del mondo, sia che fossero d’ispirazione i borghi del Sud Italia, sia i paesi dei Balcani o della Bretagna. Nella sua ultima avventura discografica Ginevra De Marco sposta le coordinate del viaggio verso il Sud America con “La Rubia canta la Negra, pubblicato lo scorso 19 maggio 2017 dall’etichetta Funambolo, grazie a una campagna di crowdfounding tenutasi sulla piattaforma Becrowdy.

Ginevra Di Marco 02_musicaintornoL’album è una dedica sentita alla grande cantora popular argentina Mercedes Sosa, detta appunto La Negra, interprete di bellissimi brani di musica latina e simbolo delle proteste politiche diffuse in Cile ed Argentina nel corso della dittatura degli anni ‘70.

Il canzoniere di Mercedes Sosa può vantare un grande numero di canzoni intense e sofferte, che sono frutto di una vita difficile nella quale la cantora, deceduta nel 2009, ha conosciuto esperienze come il carcere e l’esilio dall’Argentina per mano della dittatura militare.

Rubando le parole a una dichiarazione della stessa Di Marco, leggiamo che questo tributo è dovuto al fatto che Mercedes Sosa ha fatto riconsiderare alla cantante fiorentina “il significato del termine cantare, con una voce colma di sonorità che è un tesoro che spalanca l’anima” e che l’argentina “quando canta è una bandiera alzata e al contempo un cuore che non cessa di gemere; una donna calata nel suo tempo ma che ha elevato la sua arte a vette uniche”.

La chiamano Donna Ginevra e guarda sempre verso il mare, recita la prima frase che si ascolta nel disco, dalla traccia d’apertura “Fuoco a mare”. Questa potrebbe suonare come un’autocitazione, in quanto “Donna Ginevra” è il titolo del suo album del 2009, nel quale la cantante fiorentina si destreggiava abilmente tra vari idiomi come l’italiano, il francese, il romaní e il dialetto napoletano. Qui invece in “La Rubia canta La Negra” la lingua separa idealmente in due parti la struttura dell’album: oltre le cover di Mercedes Sosa, cantate in spagnolo, ci sono una manciata di inediti in italiano, arrangiati in modo da rendere il lavoro più omogeneo possibile. Alcuni degli inediti si sposano bene con il clima solenne e passionale dei pezzi della Sosa, come Fuoco a mare o Saintes Maries de La Mer; mentre Sulla corda suona un po’ troppo pop e moderno rispetto al resto, allontanando per un istante l’ascoltatore dalla magia sudamericana in cui viene calato fin dalla prima traccia.

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Ma il lavoro di Ginevra Di Marco con autorevolezza ed eleganza (senza dimenticare l’abilità dei musicisti al suo seguito) riesce nel suo intento di infondere, attraverso le sue canzoni, “un po’ di quel vento di speranza che Mercedes Sosa ha saputo spandere sulla terra”, come dice lei. Così, queste belle cover possono contemporaneamente far scoprire la cantora argertina e i suoi ideali a chi ancora non la conosce, sia riproporla agli aficionados in una veste moderna ed elegante.

 

 

Stefano D. Ottavio

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