IL MIRABILE “ENVOL” ARTISTICO DI JORDANE TUMARINSON

“Il volo” evocato dal titolo dell’opera pianistica di Jordane Tumarinson, qui al suo secondo lavoro, trae spunto dalla natura, e ci conduce con leggerezza attraverso spazi sconfinati, con eleganti arpeggi della mano sinistra contrappuntati da suggestive melodie evocate dal tocco leggero della mano destra.

In qualche momento sembrano udirsi echi delle composizioni più toccanti del Tony Banks più ispirato, ma con una personalità precipua che rende difficile, oltre che poco opportuno, il confronto con altri musicisti.

I brani si susseguono come ritratti color pastello, e davvero sembrano farci librare in un cielo sereno, sgombro dalle ansietà e dalle inquietudini del quotidiano vivere. Anche nei momenti nei quali l’arpeggiare di Tumarinson sulla tastiera si fa più serrato, l’atmosfera rimane quieta e rilassata, senza alcuna intenzione di stupire l’ascoltatore con una esibizione di tecnica fine a sé stessa. Al contrario, si viene condotti per mano attraverso atmosfere lievi e rarefatte, da gustare ad occhi chiusi. Perché la musica è l’unica forma d’arte impalpabile, che non si può guardare né toccare, suscitando nondimeno emozioni con il solo ascolto.

Non è necessario altro che sgombrare la mente e lasciarsi librare nei mondi eterei suggeriti con grazia dal compositore. Il suo volo diviene così, mirabilmente, anche il nostro. E tutto diviene quiete e serenità.

 

Giuseppe Scaravilli

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