CANTASTORIE, UN’OPERA PRIMA VESTITA ALLA CORTO MALTESE

Furia 01_musicaintorno“Cantastorie” è il disco di esordio della cantautrice milanese Furia, anche se sembra più Corto Maltese visti i panni che riveste sulla scena live.

Il background di una breve esperienza a X Factor 5 e la fortuna di vedere la collaborazione di Luigi Albertelli in un album che tratta temi di vita quotidiana. “Tu sei mio”, un brano dalle sonorità forti, voce decisa e chitarra elettrica aggressiva. Un brano che inneggia la figura della donna. “Tu sei mio soltanto se lo voglio io… Alla mia età cosa credi di poterti prendere?”. Un brano che ha del rock nello spirito, molto easy e scorrevole.

“Campionissimo” è dedicato a Fausto Coppi, una leggenda dello sport italiano. Tania Furia si è recata a Castellania, in provincia di Alessandria, per documentarsi e vivere il mondo del ciclista, prima di scrivere questa ballad. Il brano macina musica così come il nostro atleta faceva in sella alla sua bicicletta, in un momento storico davvero difficile.

“Giulietta” è una canzone “drammatica”, che tratta della scomparsa di una ragazza morta non si sa bene se per suicidio od omicidio. Il pezzo vede il featuring di Lella Costa. “Giulietta è una farfalla che prendi tra le dita e poi lasci andare temendo sia ferita”. È una canzone delicata.

“Ce la invidiano tutti” sembra un brano apparentemente dance, ma che alla fine ricorda gli anni ‘90. Si apre con delle tastiere e una batteria decisa sulla quale la voce gioca di continuo. “Ce la invidiano tutti, non crediamo ai tuoi trucchi… Tu lo sai, tu lo sai, poi siamo noi a tirarti fuori dai guai, è così sai perché, solo noi sappiamo il mondo com’è”. “Troppo facile” è una traccia delicata e potente. Riflessioni postume di come sia stato fin troppo facile e di come lo sia tuttora per molti che lasciano tutto senza un motivo. È bene riflettere prima di agire.

“Robot” si presenta con una veste più allegra e rap. Ha un retrogusto decisamente elettronico, che spezza con i brani precedenti. “Io non sono mica un robot, prova tu al posto mio a fare tutto ciò che faccio io”. Si intravede la ribellione della donna. “Canzone ad un bimbo mai nato” è la traccia che appare più delicata ed intima, traendo spunto dal più famoso libro di Oriana Fallaci. Racconta del mondo in cui viviamo… Un mondo buio e avvelenato che non ci aspetta mai.

Furia 03_musicaintorno“Freelance” è un brano che riporta ad un’atmosfera elettronica ma con dei tocchi melodici e colori molto vivaci. Racconta di due persone “freelance” e del loro amore, un amore senza regole che pongono limiti. “Prendi tutto” è una traccia che nasce lenta e cresce continuamente. Il trionfo di una donna che è finalmente pronta a concedersi al proprio uomo. Si percepisce dal pad in sottofondo l’atmosfera che Furia vuole creare e l’attesa vissuta dalla donna. “Prendi tutto di me, tutto il bene e il male che oggi c’è”.

“Pa Paya Ya-Ya” è una canzone dal sound leggermente reggae, che si percepisce dalle tastiere in levare. Un testo dedicato a Marco Pannella ed ai diritti per i quali ha combattuto.

Un punto di forza di Furia è proprio quello di non dimenticare il passato di quei grandi talvolta caduti nell’ombra. Un brano dedicato a un uomo che vedeva – già allora – molto più lontano di quanto non riusciamo a vedere noi. “Addio Barbie” è un brano che narra del passaggio dall’essere bambina “barbie” all’essere donna.

“Manchi” racconta della gente di fronte al funerale della defunta Sara Dipietrantonio. Un fatto reale di cronaca musicato da Furia. Sara manca. Manca solo lei. E manca proprio a tutti. È un brano che pone l’attenzione su come certe cose non dovrebbero accadere, su come dovrebbero essere tutelate determinate persone e situazioni. “Ho salutato tutti, non tornerò più a casa, hai scelto il mio destino… Manchi manchi… Manchi solo tu”. “Non arrossire” è un remake di un grandissimo artista italiano. Il signor G Gaber vive indelebile nella memoria degli italiani. Talentuosissimo artista omaggiato da Furia in un brano rivisitato in chiave moderna.

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In definitiva, Cantastorie è un progetto discografico ben realizzato. La collaborazione con Luigi Albertelli è stata significativa.

È un disco da ascoltare e che fa riflettere, soprattutto sul ruolo della donna.

Buon ascolto.

 

Marco Selvaggio

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