“AURORA”, I CANI

I Cani01_musicaintornoA distanza di un anno esatto dalla pubblicazione, risorge “Aurora” (42 Records, 2016), il terzo album de I Cani.

La canzone iniziale “Questo nostro grande amore” è un inno pittoresco a un sentimento che vuole essere devastante, raffigurato dal simbolo del libero mercato in fallimento. Un’affezione che non conosce “default”. La seconda song “Non finirà” è incentrata ancora sulla raffigurazione di un amore, che è dipinto sulla descrizione di un mondo decadente, che ha bisogno inevitabilmente di “grandi narrazioni” e che “non finirà mai”.

La successiva “Baby soldato” s’incentra sulla vita di una ragazza immaginaria, tra sfilate e delusioni, ribellioni e stereotipi vari, testimonianza di una vita fallace. Il quarto brano s’intitola “Il posto più freddo” e si occupa di uno scenario malinconico, in cui è confermata la preminenza dell’amore rispetto a un incedere esistenziale se non doloroso, almeno piatto.

I Cani03_musicaintorno“Photyodhisattva” è il manifesto della visione caduca de I Cani, semplificazione della contraddizione “animale” di un individuo che è corrotto quando giunge allo “scontro” con la vita. “Aurora” è un piccolo viaggio interiore verso mondi lontani, in cui la dimensione esistenziale si quieta nell’immensità di un mondo che la sa soddisfare. “Una cosa stupida” è la volontà non tanto celata del desiderio dell’incontro con una donna, tra quattro ciance e l’impressione che “qualunque cosa” condivisa possa lasciar superare ogni afflizione.

I Cani02_musicaintorno

“Calabi-Yau” è un quadretto intimistico, degna rappresentazione di un personaggio “ancora” giovane, che è significato dalla pregnanza della notte. “Ultimo mondo” è un brano strumentale, che desta una sensazione d’infinito, così strutturato sul lavoro della tastiere di Niccolò Contessa. “Finirà” vuole dare ulteriormente un tocco dolente all’imprimatur stilistico del progetto discografico.

La finale “Sparire” è la degna conclusione di un affresco che vuole essere affettivo nel suo essere definitivo.

 

 

Giandomenico Morabito

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