“AND THE STORM SURGES”, RÒSARIO

rosario1_musicaintornoLoro sono i veneti Rosàrio, e lo scorso 19 ottobre hanno pubblicato “And the storm surges”.

La seconda fatica discografica della band per una cordata di etichette indipendenti tra le più interessanti in ambito psych/stoner, tra cui Dio Drone, Red Sound Records, Taxi Driver ed Electric Valley.

Il disco miscela sapientemente stoner, metal, doom, sludge e psichedelia.

 Il gioco duro dei Rosàrio si manifesta subito nel suo rigore stilistico a partire dalla canzone che apre il disco, ossia “To peak and pine”: un impasto alla Mastodon che ci lascia soddisfatti.

La seguente “Drabbuhkuf” ha un imprinting hard USA sulla scia dei Down più fluidi. “Wessel of the withering” confonde le carte con un incedere melodico per poi lasciare spazio ad un riffage dai fumi stoner. Anche la successiva “Livor” presenta un muro di suono ricco di sfumature, testimonianza credibile di un’impostazione compositiva senza compromessi ed originale.

rosario2_musicaintorno

rosario3_musicaintorno“Radiance” si distingue per oscure tessiture musicali che ci permettono di pensare tout court ai Tool. “Moth reverb” è metal puro in plateale escandescenza. “Canemacchina” conferma un chitarrismo in continua espansione e una voce che s’estende in vocalizzi hard-psych degni di nota. “Dawn of men” è un pezzo slow acustico che varia la proposta dei Rosàrio.

“Monolith” e la conclusiva “And then Jupiter” ci offrono un oceano di distorsioni, sferzando la nostra immaginazione critica tra i più tosti Tool e Cave in.

Dunque, disco da possedere per coloro che non si sono saturati ai sound più convenzionali.

 

 

Giandomenico Morabito

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