Romano, classe 1968, Niccolò Fabi celebra la sua carriera musicale, iniziata negli anni ’90 attraverso la gavetta sanremese, con l’album “Una somma di piccole cose”, pubblicato il 22 aprile dello scorso anno.
Nove canzoni che ripercorrono le varie tappe della vita musicale dell’artista susseguitasi tra alti e bassi lungo vent’anni.
Dagli albori fino al recente tour che lo ha visto protagonista sul palco insieme a Max Gazzè e Daniele Silvestri. Targato Universal Music, il progetto discografico di Fabi ha riscosso un grande successo, grazie anche ai live dei brani proposti al pubblico, tra location suggestive e teatri italiani. Il risultato è stato la vittoria della Targa Tenco 2016 come miglior album dell’anno.
Il titolo del disco deriva in parte dal detto “dividi et impera” ovvero dividi e vai avanti, inteso come monito per affrontare gli ostacoli uno alla volta, al fine di poter raggiungere l’obiettivo. Una somma di piccole azioni appunto, che agendo insieme creano un’unità più grande.
Dedicato a tre amici dell’artista che attraversano un momento di difficoltà, Una somma di piccole cose risulta impregnato da un sentimento di malinconica empatia che Fabi non rifugge ma, anzi, esalta. Il sentirsi vicini nella sofferenza l’uno all’altro rappresenta un sollievo per l’anima e per il cuore. La musica diventa così strumento di unione. Dal febbraio 2016 Niccolò Fabi è diventato docente di scrittura della canzone presso la scuola dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, nata nell’ambito di un progetto di alta formazione promosso dalla Regione Lazio nel settore della canzone, del teatro e del multimediale.
Un’esperienza nuova per l’artista romano, accolta con entusiasmo, come fonte di ispirazione per lasciare ai giovani una possibilità, un messaggio di libertà nella creazione musicale attraverso il quale potersi mettere sempre in gioco. E questo, forse, rappresenta il segreto del successo di Niccolò Fabi: utilizzare l’attenzione del pubblico per rimettersi in discussione e conquistare quella libertà musicale data dall’opportunità di poter scegliere coscienziosamente la propria strada.
E noi la strada di Niccolò possiamo incrociarla – on stage – ancora per tutto febbraio, segnalando in particolare il live del prossimo 27 al Metropolitan di Catania.
Bernardette La Rosa
