“L’IMPORTANTE È SAPÈ SUNÀ”. PINO DANIELE C’È

Pino Daniele03_musicaintornoAll’inizio si vede uno dei suoi primissimi concerti in cui, dal pubblico, qualcuno gli grida: “Impara a parlare!”, e lui risponde: “Ah nun fa niente parlà, l’importante è sapé sunà. Lui era Pino Daniele.

Fa strano dire “era” perché, quando uno nella propria vita crea arte, quella è una persona che vivrà per sempre.

Come, per esempio, la scena in cui si vede Pino, seduto su un divano, che suona a Massimo Troisi i primi accordi abbozzati di “Quando”. Quella è una delle poche canzoni che viene molto difficile pensare non sia sempre esistita, come “Yesterday” dei Beatles o “Volare” di Modugno.

Ma la verità è che, a vedere al cinema il docufilm Il tempo resterà sull’artista napoletano, a distanza di due anni dalla sua morte, non ci si crede ancora che quella faccia rassicurante, dalla voce inimitabile, debba vivere ormai solo nei ricordi di chi l’ha amato dal primo momento. È uno sforzo troppo grande trovare una sua canzone alla radio, tornare indietro veloce fino a quella stazione e provare la nostalgia che c’è nei suoi accordi, mista alla consapevolezza che ogni pezzo debba essere ormai considerato come un quadro di un autore scomparso.

“Io sto davanti a lui con l’anima di bimbo, senza sapere l’ora e senza geografia”, parole storiche di Jovanotti dopo uno dei suoi primi incontri con lui. La cosa bella, però, è che Pino Daniele era di Napoli e a Napoli, si sa, le cose importanti non muoiono mai. Restano immortali.

Pino Daniele04_musicaintorno“Na tazzulella e cafè”, “Je so pazzo“, “O scarrafone”, quelle fanno parte della città, dei motorini in via Toledo, dei palazzoni di Scampìa, delle strade rotte di Secondigliano. La musica di Pino Daniele la senti fischiare alla fermata dell’autobus, mentre ti mangi la pastiera con l’odore della frittura che imbratta tutti i panni stesi tra i palazzi al sole. Perché le contraddizioni di Napoli sono uguali alle canzoni di Pino, dove al dialetto napoletano di “Resta cu me” si alterna “In the middle of the night” di Sara, dove la natura partenopea dei suoi pezzi gioca a saltare con l’Africa nell’album Medina.

“Noi un giorno andremo via, ma il tempo resterà, disse una volta Pino. Non si sbagliava, perché il suo tempo, la sua “Napulé è” delle note belle e di quelle stonate, non se ne andranno mai. Manco senz’ e te.

 

 

Valentina Chisari

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