EPISODIO DALLA

Lucio Dalla01_musicaintornoLa storia di una vita è un palcoscenico per ogni artista.

A disegnare il profilo di quelli cui sipario è calato già, immancabilmente il nostro ricordo. Ora, ripensando a un nome, nel tentativo di raccontarne, non è poi così scontato che occorra ripercorrerne l’esistenza intera…

… quando ci rendiamo conto che per un ricordo sincero ci fermiamo ogni volta ad un preciso flashback, un momento ben definito di quella vita. Dopotutto, a ritrovarci nel Dumas di tutti per uno, uno per tutti, non siamo che ogni passo della nostra camminata e la nostra camminata ogni passo che siamo. Perciò, un episodio per tutto.

Partiamo da una riflessione: quando è riconoscibile un grande artista?

Lucio Dalla02_musicaintorno“Dopo una carriera straordinaria”, che tanto è valsa quella del Dalla che veniamo a raccontarvi, varrebbe la risposta per il bersaglio più facile da centrare. Vi scriviamo, allora, diversamente.

La sera del 6 ottobre del 1998 la Rai è in onda dal PalaDossa di Bologna per la prima magnifica puntata del rimpianto programma Taratatà. Obiettivo dei creatori è l’incontro tra due personaggi che, legati da amicizia e affinità, finiscono per portare sul palco anche le loro storie interiori, gli aspetti meno noti. Tocca a Baglioni e Dalla, per la prima volta insieme.

Il romano giunge da tournée trionfali e dalla pubblicazione di Io sono qui, secondo album di quella trilogia del tempo che ha già celebrato l’opera prima, il superlativo doppio Oltre. Il bolognese, passato per altri partecipati live, porta dei ’90, non ancora chiusi, già tre album in studio: Cambio, con la trascinante Attenti al lupo a bilanciare la delicata e significativa Le rondini, Henna con il bellissimo omonimo brano…

… e ancora Canzoni, nel cui interno non si fa fatica a soffrire nella struggente Ayrton o a passeggiare leggeri nei desideri semplici di Tu non mi basti mai. Due uomini per due artisti completi. Una vera e propria Sera dei miracoli, a voler restare in repertorio. Un giovane Enrico Silvestrin media emozionato, e non potrebbe essere diversamente a dialogare con due ciclopi.

Il nostro breve ma significativo ricordo inizia quando è concluso il primo intenso duetto sulle note di Henna, nelle parole di Dalla, al primo dialogo con Baglioni e insieme col pubblico sul significato della canzone: Se vi rendeste conto di quanto siete il centro motore delle canzoni… Non potrei immaginarmi a scrivere canzoni per me stesso. In fondo, le canzoni nascono da voi e c’è anche una forma di sperimentazione estrema: quando scrivo una canzone la prima cosa che immagino è quando uno di voi l’ascolta, magari insieme state facendo l’amore… è lì il vero confronto. Il meccanismo della canzone è un meccanismo fantastico che parte dal pubblico.

Lucio Dalla04_musicaintornoMa è un Dalla ancora più umano, più nudo – che se non fa mistero dell’umana invidia, fa dell’umiltà nel riconoscere ed inseguire il merito altrui una bandiera, che deve per forza avere a che fare con la straordinaria invenzione di ogni capolavoro che di lui riusciamo ad elencare –, quello che in altre parole ci rivela la grandezza.

Così nel dialogo a due: «Adesso stiamo per fare una canzone… Nel 1991, io ero in tour con Cambio (Attenti al lupo), e telefonavo per un mese, tutti i giorni, a Baglioni…

… e alla sua casa discografica perché mi ero innamorato di una canzone che si chiama Domani mai (brano contenuto in Oltre e che vanta la chitarra di Paco de Lucia). E allora l’ho invidiato, avrei voluto scriverla io… tra l’altro lui si faceva anche negare, o si negava, perché forse mi aveva preso per un deficiente». E sempre riferendosi a Baglioni: «avevi scritto una delle canzoni più belle mai sentite… Veramente. Io sono invidioso delle cose che fanno gli altri, naturalmente non delle cose che faccio io.»

Lucio Dalla05_musicaintornoL’amico Claudio si giustifica nei suoi sorrisi e dallo spirito sincero di Lucio, che abbiamo inteso sempre più uno spiritello, ci siamo mossi ad un altro simile episodio legato ad Attenti al lupo, canzone che in origine doveva essere cantata dall’altro storico amico Ron e che fu ceduta proprio a Dalla dopo le ripetute insistenze di quest’ultimo: «Tu sei visto dalla gente in modo troppo serio… io sono un pagliaccio buffo, non ti ci vedo a canticchiare Attenti al lupo, attenti al lupo… ed essere preso sul serio. Io, invece, sì». Così ci riassume parte dei fatti il giornalista Giancarlo Trombetti.

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Tutto qui. Il nostro migliore ricordo, lontano anni luce da quei ragazzini dell’”io sono” che al primo successo si affrettano ad alzare finestrini oscurati.

 

 

Giuseppe Sanalitro

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