BLACK CAT & SUGAR. VOCI DI UN’ANIMA ROCK BLUES

 

Zucchero Black Cat1_musicaintornoL’artista di Reggio Emilia è di nuovo pronto a stupire. Ci presenta un progetto con un titolo che lascia il segno, “Black Cat”. Lui è il “Partigiano Reggiano” che, con la stagionatura migliora, il guerrigliero delle buone ragioni, Zucchero Sugar Fornaciari. L’originalità è un biglietto da visita ormai ben conosciuto da chi ha avuto modo di seguire una prolifica carriera, che racchiude entusiasmo e vigore.

Il 1970 segna l’esordio accanto ai primi gruppi musicali “I Duca” e “Le nuove luci”, con “I Decals” nel 1976 esce il 45 giri “Un’ora” (strumentale). Viene poi inserito nella compilation “Castrocaro 81” con il brano “Canto te” e nei due anni successivi partecipa al Festival di Sanremo con “Una notte che vola via” e “Nuvola”. Ma è il 1983 che segna l’uscita del suo primo lavoro “Un po’ di Zucchero”.

Zucchero Black Cat2_musicaintornoSuccede poi che l’insoddisfazione lo porta verso nuovi orizzonti e vola diretto in California. Intanto “Donne” si classifica penultima al Festival dell’85, ma in breve diventa uno dei singoli più richiesti. Nel 1991, invece, è “Senza una donna”, in coppia con Paul Young, a raggiungere il primo posto in quasi tutti i paesi europei; e il “Diamante” inciso nell’89 (con testo del “Principe” De Gregori) viene riproposto in duetto con Randy Crawford, ottenendo un ottimo successo anche negli States e in Inghilterra.

 

Un’esperienza ricca e florida, quella del nostro Adelmo, che torna alla carica con “Black Cat” (Universal Music). Il 13° album in studio dell’artista, dal sapore rock blues che richiama le atmosfere e la spontaneità di “Oro, Incenso e Birra”, ci rapisce con i colori delle sue molteplici “Voci”, vantando prestigiose collaborazioni: le firme di Avicii e Pasquale Panella, tra le altre, e la penna di Bono. In seguito alla tragedia avvenuta al Bataclan di Parigi, il frontman degli U2 scrive “Streets Of Surrender (S.O.S.)”, una canzone che vuole essere un inno alla libertà, contro l’odio, impreziosita dalla chitarra di Mark Knopfler. Il leader dei Dire Straits lo ritroviamo inoltre nel brano “Ci si arrende”. E noi deponiamo la armi in nome di “Love again”.

 

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