ALT! SI RIPARTE DA ZERO

 

 

Alt_musicaintorno“C’è stato e c’è un artista che ha fatto di un’offesa il suo cognome. Zero”. Questa l’apertura e il benvenuto del suo sito ufficiale. Lui, in arte Renato Zero, nella vita fa Fiacchini. È ritornato il cantante unico, rivoluzionario, libero, come lui stesso ama definirsi. Ed è da poco uscito “Alt”, il nuovo album di inediti. Risale all’età di quattordici anni il primo contratto musicale per 500 lire al giorno al Ciak di Roma, ma l’ingresso ufficiale nel mondo della musica porta la data del 1967, con un 45 giri prodotto da Gianni Boncompagni. Da quell’anno, non passa molto tempo, perché il cantante non si accorga che, per rispettare il proprio desiderio di essere diverso e innovativo, deve inevitabilmente abbandonare un certo stile musicale. E così è. In breve tempo conosce Patty Pravo, Mia Martini e Loredana Bertè e viene presto notato da Renzo Arbore, che lo schiera fra il pubblico di alcuni programmi. Riesce ad avere piccoli ruoli in alcuni film di Fellini, Satyricon, Roma, Amarcord, Casanova. Ma l’esperienza più significativa di quegli anni è il ruolo di “Venditore di felicità” nella versione discografica e cinematografica del musical Orfeo 9 di Tito Schipa Jr. Tra gli anni Sessanta e Settanta l’artista ricerca una propria identità di stile e “Zero” è l’appellativo che spesso gli viene riconosciuto, notando il suo personaggio dapprima trasgressivo e provocatorio, che però evolve in una mimica d’espressione particolare, diventando un modo – unico e irripetibile – per raccontare agli altri i propri sogni, le proprie emozioni e speranze.

I fan del cantante, ribattezzati “sorcini” quando lui stesso, intorno agli anni Ottanta, li vide numerosi a Viareggio, apprezzeranno il valore autentico di “Alt”. Un alt a tutto, come ha dichiarato l’artista romano: un invito a pensare in autonomia, a usare il proprio cervello, a essere liberi… per riprendersi il futuro. Un alt al momento che sta attraversando il nostro Paese e non solo, un cambiamento che impone una riflessione sui valori della convivenza civile e dell’appartenenza al mondo intero. Un progetto discografico che, rispetto ai precedenti, rappresenta lo specchio della realtà che ci circonda e uno stimolo a guardare avanti, partendo dai più piccoli alt della vita di ognuno.

 

Carla Dimino

 

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