VITA, DOVERI, SOGNI E SPERANZE DI ANTONIO PRESTIERI, IN ARTE MALDESTRO

Maldestro01_musicaintorno«Descrive la vita, i doveri, le responsabilità, lasciando intravedere speranze e sogni…

… aiutato da pochi cadenzati strumenti e sospensioni.

Musica e parole si intersecano e si fondono, facendo affiorare con efficacia il messaggio dell’autore.»

È il commento al brano “Canzone per Federica”, ritenuto il più musical-letterario per il vertice del Premio Lunezia, che attribuisce al giovane Maldestro l’ambito riconoscimento. L’artista napoletano riceverà la “Menzione Premio Lunezia per Sanremo” durante il Festival, assieme a Fabrizio Moro nella sezione Big.

Maldestro02_musicaintornoÈ il biglietto di presentazione di Antonio Prestieri. A questo si aggiunga che ha infiammato piazza San Giovanni in Roma al concerto del Primo Maggio, e si può considerare uno degli artisti rivelazione della scena cantautorale degli ultimi 2 anni.

Autore raffinato e dalla voce graffiante, racconta l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi, senza rinunciare a un’ironia piena di vita – cuore pulsante della sua musica – e riuscendo a cogliere la magia profonda della sua terra natale.

Noi di Musica Intorno abbiamo intervistato Maldestro, in vista della partecipazione alla 67ª edizione del Festival di Sanremo. Ecco – nero su bianco – la trascrizione del confronto.

Ad Antonio Prestieri chiediamo: da dove deriva il nome d’arte Maldestro?

«Beh, Maldestro in realtà lo sono realmente. Inciampo, vivo in un’altra dimensione, non ho mai scelto di fare il personaggio. Sono realmente così: un mezzo disastro.»

Antonio Prestieri viene dalla gavetta. Cosa pensi dei talent?

«I talent non fanno parte della mia vita, ho intrapreso un altro percorso. Vengo dal cantautorato e ho scelto di fare questo, di mangiare polvere e umidità delle cantine. I talent hanno ragione di esistere, ma mi piacerebbe che mettessero alla pari anche chi proviene da altre strade. È un po’ come i prodotti pubblicitari: le tv mandano sempre i prodotti di una pasta e la gente si convince che è la pasta migliore, quando magari è la peggiore. La gente si abitua solo a un certo tipo di musica perché non ha il termine di paragone; ha un certo risentimento nei confronti della musica che non è abituata ad ascoltare, e questo non è di certo un bene.»

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Com’è approdare finalmente sul palco dell’Ariston?

«È un traguardo meraviglioso! Arrivarci è sempre qualcosa che ti rende felice. Ma non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza.»

Cosa rappresenta Sanremo per te? Al Festival della Canzone Italiana, ancora oggi la maggior parte dei cantautori resta all’ombra dei riflettori, a causa delle major?

Maldestro05_musicaintorno«Io ci sono arrivato da solo con la mia etichetta indipendente, Arealive, e la cosa bella di questo traguardo è che ci sono arrivato con le mie canzoni e con quello che voglio fare davvero. Vivo cercando di raccontare le mie storie e di portarle avanti. Impegnandosi, si può arrivare. Ho appena firmato con la Warner. Si può stare con una major o con un’etichetta indipendente, l’importante è riuscire a fare ciò che ami. Sono i compromessi che distruggono la musica. Arrivare a Sanremo o esibirsi in un localino è un bene ugualmente, se si può raccontare ciò che si vuole e ciò che ognuno di noi ha dentro.»

Raccontaci di “Canzone per Federica”, in gara nella sezione Nuove Proposte…

«Il brano credo sia un inno alla vita. L’ho scritto pensando a una mia carissima amica, che esiste realmente, e che, nonostante le avversità lungo il cammino, sorride sempre. È stato un onore poterla immortalare in una canzone. Racconta il passaggio dall’adolescenza al mondo degli adulti: in ognuno di noi c’è una Federica che ha passato quella fase.»

… E de “I muri di Berlino” che ci dici?

«Il disco uscirà quasi alla fine di marzo, sarà un disco completamente diverso dal primo. Tutto gira intorno alla storia e alle parole: è Il concetto dell’album sostanzialmente; vi è pure una ricerca musicale diversa dalla precedente. Uscirà con la Warner e Arealive.»

“Abbi cura di te”, un brano del tuo prossimo album, è inserito nella colonna sonora del film “Beata ignoranza” di Massimiliano Bruno. Sogni o sei “Mal… desto”?

«Un altro sogno che si avvera! Una settimana piena di cose che reputavo impossibili: una mia canzone in un film e il contratto con la Warner. Sembra un sogno e per me è stato un onore; tra l’altro, nel film sono presenti personalità che stimo moltissimo. Non vedo l’ora di andare al cinema.»

Maldestro03_musicaintornoCosa ti aspetti dopo la fine del festival?

«Mi aspetto di conoscere tanta umanità e di arricchire il mio bagaglio artistico culturale, di crescere molto e soprattutto di lavorare sempre. Siamo solo all’inizio. Lo faccio da 3 anni il cantautore e già sono arrivato qua così velocemente, ma bisogna sempre avere la testa sulle spalle…

… Dopo Sanremo partirà, inoltre, un tour in alcuni teatri e lo stesso farò in estate. Nei miei progetti c’è sempre il teatro: lascio la porta aperta a quello di prosa, magari scriverò drammaturgie. Chissà…»

 

 

Marco Selvaggio

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