ESSERE THEGIORNALISTI: OVVERO, LASCIARSI ANDARE ALLE EMOZIONI. COMPLETAMENTE!

Ferrara Sotto le stelle - The Giornalisti 06-07-17Da “Fuoricampo” del 2014 a “Completamente sold out”  la crescita è stata esponenziale, direttamente proporzionale la rincorsa necessaria ad afferrarli.

Da “Pamplona” a “Riccione” mietono un successo dietro l’altro, passando per le hit da cantare a squarciagola negli stadi al riconoscimento dell’Associazione dei Produttori Musicali Indipendenti Italiani che ha conferito loro il Premio PMI 2017 come “Artisti rivelazione anno 2016”. Thegiornalisti, al secolo Tommaso Paradiso, Marco Antonio “Rissa” Musella e Marco Primavera – come dichiarato dagli stessi – raccontano e riportano nei testi delle canzoni la quotidianità, nel modo più obiettivo e il più vicino possibile alla realtà. Una realtà fatta di “impegno, sacrificio, professionismo”, dove “l’unica grande rinuncia è quella a una vita regolare”. Il sogno di Tommaso? “Vivere sereno e stare bene con una famiglia”. Per il resto, un’assoluta fede laziale, un elevato spirito critico e… lasciarsi andare alle emozioni. Completamente!

Thegiornalisti 02_musicaintornoSi va diritto al punto: Tommaso Paradiso, ti senti indipendente?

«Sì, e penso di fare le scelte che voglio fare: più che indipendente, mi sento libero.»

C’è qualcosa a cui, invece, ti senti ancorato?

«La famiglia, gli affetti, le persone a cui voglio bene, i posti che amo… dei film, dei libri… il passato…»

A proposito del passato, condivido con te una citazione di Erri De Luca: “Ci sono ore che si posano sulla spalla e tengono compagnia per sempre”. Quali sono le tue?

«Sicuramente le ore dei pasti, soprattutto la cena: dalla cena in poi, comincia la parte più bella della giornata; poi cercare di dormire bene, che è un po’ difficile. Il più delle volte dormo 4-5 ore a notte e questo deficit lo accuso durante il giorno, quando cerco di recuperare con dei sonnellini, magari dopo pranzo.»

Tra le maggiori influenze della band e della tua stessa formazione hai citato Antonello Venditti, Lucio Dalla, Luca Carboni, gli Stadio, gli Oasis e Vasco Rossi. Per Vasco erano in 220 mila al Modena Park, quando la realtà supera l’immaginazione. E per te, qual è il sogno più grande da realizzare?

«Il vivere sereno e lo stare bene con una famiglia, con dei figli, con una moglie a cui voglio bene… la casa, dei cani… È questo il mio grande sogno da realizzare, non ne ho altri.»

Se non avessi sfondato con la musica, cos’altro avresti fatto?

«Sicuramente avrei continuato a lavorare nella piccola azienda di mia madre: cosa che facevo, mentre già mi occupavo di musica, quando non potevo ancora campare di musica.»

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L’Associazione dei Produttori Musicali Indipendenti Italiani conferisce il Premio PMI 2017 ai Thegiornalisti “Artisti rivelazione anno 2016”. Quanti sacrifici si nascondono dietro le onorificenze?

«Molti! Hai fatto una bella domanda. Si pensa che tutto piova dal cielo, per grazia divina, e dietro c’è tanto impegno, sacrificio, professionismo… C’è bisogno di tanto lavoro e costanza.»

Qual è la rinuncia più grande?

«Le rinunce vertono sulla vita regolare, nella quale solitamente tu sei abituato a svegliarti la mattina, andare a scuola o al lavoro, consumare le energie durante il giorno, poi cenare e andare a letto. Invece, tutto questo, con il lavoro che noi facciamo, è completamente sballato: non ci sono orari, gli appuntamenti fitti, il tour è impegnativo e tosto. L’unica grande rinuncia è quella a una vita regolare, a una vita sana.»

Si faceva riferimento al tour… il prossimo 4 agosto a Catania.

«Già suonammo tempo fa a Catania, e mi ricordo che fu bellissimo: il posto era talmente piccolo e così pieno di gente, che le persone si erano letteralmente sedute sul palco. Il prossimo 4 agosto, anche se il contesto sarà più grande, ci auguriamo che ci sia nuovamente quello stesso tipo di atmosfera. Sarà un bel momento, di gioia e di festa, per stare insieme.»

Estate, caldo, orizzonti assolati da Riccione a Pamplona… E tu dove sei, Tommaso? Dalla parte del torero o del toro?

«Nella dicotomia torero-toro, io non mi schiero da nessuna parte. Ho imparato con il tempo a vedere sempre le cose sotto più punti di vista; faccio molta fatica a esprimermi solo con uno o con l’altro. Sono uno che non prende mai le parti nettamente, la filosofia ti insegna questo; il mio spirito critico è talmente alto, che l’unica cosa di cui io sono veramente convinto è la mia fede laziale.»

Ancora una curiosità: cosa prevede il kit del perfetto romantico? E tu ce l’hai?

«… Per me è una cosa innata: cioè, lasciarmi andare alle emozioni. Il perfetto romantico dovrebbe essere uno che, si può anche scottare, ma… per semplificare il tutto e volendo ricondurre a un oggetto, a una serata, dovrebbe portare una bella bottiglia di vino.»

 

 

Gino Morabito

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