LUISA CORNA, ANGOLI DI CIELO PER RISCOPRIRE LE RADICI

Luisa Corna 01_musicaintorno«Sono convinta che la musica sia la più alta espressione di condivisione e ci permette di entrare in contatto anche con chi ci è lontano.»

Luisa Corna, impegnata con il suo tour “Angolo di cielo”, è accompagnata sul palco da Marco Colavecchio, Francesco Cardillo, Alfonso Delicato, Lorenzo Capelli.

Parallelamente, sarà proprio la poliedrica artista originaria di Palazzolo sull’Oglio ad affiancare il ritorno live di Sanada Maitreya. L’appuntamento on stage è fissato per il 17 luglio in piazza Castello a Milano, il 19 luglio al Suoni di Marca a Treviso, infine il 20 luglio al Blue Lake Festival sul Lago di Cardonazzo (TN).

Quanto alla nostra Luisa, abbiamo avuto il piacere di confrontarci con lei su quel famoso “angolo di cielo” dal quale la vita oltre la vita non smette di sorriderci.

Andiamo con ordine: Luisa Corna è una cantante, conduttrice televisiva, attrice e modella italiana. Cosa volevi fare da grande?

«La cantante» risoluta Luisa. «Fin da ragazzina è stata la mia prima istintività, tanto che poi tutto il resto è avvenuto un po’ per caso e in conseguenza alla musica. La modella l’ho fatta perché, volendo studiare canto, mi permetteva di essere indipendente economicamente; poi la televisione è arrivata decisamente tardi, verso i 33 anni, e ci sono arrivata grazie alla musica, perché la prima cosa che ho fatto è stata “Domenica In”, dove mi esibivo cantando. Tutto è sempre girato attorno alla musica, tutto è sempre musica intorno

Da qualche anno hai scelto di dedicarti prevalentemente alla musica, scrivendo e interpretando brani che ti rappresentano. La musica come linguaggio espressivo della tua anima?

«Sì, assolutamente! Credo che sia l’espressione a me più vicina

Luisa Corna 02_musicaintornoRestando ancora in campo musicale, oggi nel tuo orizzonte umano e artistico, si intravede un “Angolo di cielo”. Voglia di sbandierare al mondo il momento felice della tua esistenza, partendo dagli affetti familiari?

«Decisamente sì. Il nucleo familiare credo sia proprio il pilastro di una persona, di una esistenza. Anche quando me ne sono andata da ragazzina a 16 anni, perché volevo studiare, prepararmi, a un certo punto ho come sentito l’esigenza di rientrare in famiglia…

… Oggi vivo nella mia cittadina, in una dimensione a me consona, e ritrovo anche il piacere delle cose semplici, quelle di una volta; ritrovo il gusto di una appartenenza che, negli ultimi anni, a causa di una vita frenetica, avevo perso. “Angolo di cielo” vuole proprio ritornare a questi concetti.»

«A mio padre […] – hai dichiarato – grido liberamente tutta la mia gioia di donna realizzata, andando a cercare il suo sorriso in quel suo “Angolo di cielo” dal quale, sono sicura, lui non ha mai smesso di seguirmi e consigliarmi.» Tu, invece, cosa ti sentiresti di consigliare a chi ci legge e ti ascolta?

«È sempre difficile dare dei consigli. Credo che la cosa più importante sia tenere sempre ben presenti le radici, le persone a noi care, poiché alla fine è ciò che conta realmente.»

Cosa direbbe la Luisa di oggi all’adolescente di ieri?

«Non mi sento tanto cambiata. Sicuramente ho più esperienza, perché l’età ci consente di ampliare il bagaglio di conoscenze; ho più vissuto alle spalle; ho perso, forse, quella grande timidezza che avevo prima, tuttavia ho mantenuto il lato fanciullesco che avevo da ragazzina. Mantengo intatta quella voglia di scoprire il mondo che mi circonda e la fiducia nei confronti degli altri.»

Ci sono degli errori in cui continui a cadere?

«Sì, ci sono. Come ti dicevo prima, mi fido sempre degli altri. Ma, non potendo essere diversa da quella che sono, mi accetto.»

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“Angolo di cielo” è accompagnato da un videoclip girato interamente a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, cittadina natale tua, Luisa, e di tuo padre. Le immagini ripercorrono i luoghi in cui ha vissuto la sua infanzia e gli ultimi anni della sua vita, come una testimonianza sospesa tra sogno e realtà, tra passato e presente. Un ritorno alle origini, per mettere ordine nel presente?

«Probabilmente, quando mio padre se n’è andato, sono ritornata a casa per stare vicino alla mia famiglia. Da lì ho cominciato a riscoprire le origini e il sentirmi realmente protetta.»

Prima di salutarci, una battuta al volo: dove vanno a finire gli amori?

«… Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ha ragione Venditti: se sono amori veri, allora restano.»

 

Gino Morabito

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