IN ARTE FOLCAST

Di Paolo Miano

All’anagrafe Daniele Folcarelli, in arte Folcastha già all’attivo un album, un EP e una manciata di singoli, in cui sciorina un gradevolissimo funk anni ‘90 prevalentemente in italiano, dimostrando di avere, oltre a una notevole padronanza delle proprie doti vocali, un’attitudine alla scrittura che risulta interessante. Nonostante la presenza di molti artisti di talento – come il nostro cantautore classe 1992 – salvo sporadici episodi più commerciali, in Italia la scena funky ha sempre faticato ad attecchire e a ritagliarsi quella nicchia di pubblico necessaria alla sua sopravvivenza.

Sarà anche per questo motivo che, per cercare di far breccia nel gradimento del grande pubblico, Folcast ha tentato quest’anno di giocare la carta Sanremo, presentandosi con Scopriti, una raffinata pop ballad dalle venature blues curata da Tommaso Colliva, produttore noto a livello internazionale per le sue collaborazioni con artisti come Muse, Damon Albarn e Franz Ferdinand, ormai riferimento per la nuova scena italiana.

La canzone rappresenta un buon compromesso fra la matrice black dell’artista e il miglior mainstream melodico italiano, ed è stata scritta dallo stesso Folcast qualche anno fa. Il testo è un invito a ricominciare con ottimismo dopo un momento critico come la fine di una relazione.

«È una canzone che ho scritto per me, in un momento di difficoltà dal quale volevo uscire. Scriverla mi ha aiutato a metterlo a fuoco e lavorarci su. Ma è una canzone nella quale possono ritrovarsi tutti, anzi spero che, nel momento storico che stiamo vivendo, possa servire da incoraggiamento a venire fuori da questa situazione.»

È sgorgata in modo istintivo, un giorno al piano.

«Già dal primo ascolto, Tommaso si è subito reso conto del potenziale di questa canzone, anche per come si prestava ad un’orchestrazione con gli archi (arrangiati da Rodrigo d’Erasmo degli Afterhours, N.d.R.), così abbiamo cominciato un lungo percorso per portarla al Festival con la sola forza delle nostre gambe.»

Si porta dietro le strade della periferia romana in cui è nato e cresciuto. Non quella degradata, ma quartieri tranquilli come Spinaceto e Tor de’ Cenci dove ha avuto la fortuna di incontrare persone che gli hanno fatto capire che il suo destino era nella musica.

«In quei quartieri le cose da fare te le devi inventare. Noi ci incontravamo per suonare cover insieme agli amici, per il piacere di farlo. Poi ho iniziato a sentire l’esigenza di dire la mia e ho intrapreso un percorso inevitabilmente influenzato da artisti romani che stimo molto anche sul piano umano, come Fabi, Gazzé e soprattutto Silvestri, per il suo modo di concepire il live.»

Daniele si iscrive al conservatorio di Frosinone, dove si diploma in chitarra elettrica pop e diventa Folcast.

«Per me è stato fondamentale fare un percorso di formazione musicale fin dalle medie. Ho incontrato maestri e compagni di corso che mi hanno aiutato a fare venire fuori la mia creatività, soprattutto sulla parte compositiva.»

Tuttavia artisti del calibro di Jimi Hendrix sono la dimostrazione lampante di come non necessariamente la formazione scolastica sia indispensabile…

«… Una canzone non deve essere mai un esercizio di stile, ma espressione di sé stessi e dell’emozione di un momento. Così com’è stato per Scopriti, tutte le mie canzoni nascono da scintille forti, belle o brutte che siano, e mi aiutano molto a gestirle e a lavorare continuamente su me stesso.»

Emozioni che fluiscono vivide sul palco dell’Ariston.

«Cantare a Sanremo senza pubblico è stata un’esperienza diversa dal solito. L’emozione della prima volta su quel palcoscenico, e con una grande orchestra, anche quella una prima volta per me.»

Un nuovo tour all’orizzonte e il futuro carico di opportunità artistiche per il brillante cantautore.

«Non vedo l’ora di tornare a fare concerti dal vivo, sperando che il pubblico possa ritornare presto a teatro. Sicuramente ci saranno un EP e un paio di singoli. Spero che anche le altre canzoni saranno supportate come Scopriti, per la quale sto già avendo molti riscontri positivi. Poi, ho un sogno nel cassetto: scrivere una canzone per Giorgia.»

www.musicaintorno.it

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