FRANCESCA MICHIELIN, UN CUORE IMPAVIDO

Di Gino Morabito

La madre che l’ha spronata ad essere sempre una ragazza rock, la scelta di rimettersi a studiare canto e pianoforte, il bisogno di superare i propri limiti. Nonostante molti suoi brani siano diventati successi e le visualizzazioni dei video abbiano raggiunto centinaia di milioni di utenti, Francesca Michielin non si è mai fermata. Con l’urgenza di un’artista che sa di fare musica per gli altri, comunicando senza filtri le fragilità di un cuore impavido.

Esordire dicendo “oggi ho una maglia che non mi dona, ma vorrei dirti non ho paura”.

«Rappresenta la consapevolezza di essere in una situazione complessa, ma voler comunque continuare a inseguire i propri sogni, credere nella musica, avere speranza. Significa che, a dispetto di tutto e tutti, oggi siamo qui a celebrare un momento di collettività

Il brano nasce dalla voglia di sancire un’amicizia e una fortunata collaborazione artistica, dove Fedez non si limita a contrapporre il rap alla melodia di Francesca, ma la accompagna cantando. Sanremo diventa l’occasione unica per unire i loro due mondi.

«Io e Federico ci siamo conosciuti dieci anni fa, poi le nostre strade si sono separate. È stato bello ritrovarsi dopo tanto tempo con la stessa energia con cui ci eravamo lasciati. Raccontiamo entrambi una crescita stilistica e una certa evoluzione rispetto alle collaborazioni fatte in passato.»

Quando ci si trova davvero, le parole perdono di significato. Lasciano spazio alle emozioni.

«Vivo questo brano come un manifesto dell’anno appena passato, che ci ha messi tutti a dura prova. È una canzone che mi emoziona molto, quando la canto mi scende sempre la lacrimuccia.»

È stato un esercizio di sottrazione, con un arrangiamento molto minimale.

«Come una sorta di coperta di Linus, ho anche voluto mettere un suono synt a cui sono particolarmente legata, quello del Korg M1, che è un po’ il suono della mia infanzia, quando ci giocavo da piccola.»

Una canzone densa di immagini romantiche, da film.

«È un brano leggero e sognante ma filantropico, una luce nei momenti di buio, e molto più trasversale rispetto a Magnifico e Cigno nero: una canzone d’amore, sì, ma anche universale, che ognuno può declinare un po’ come vuole.»

Chiamami per nome è inserito in Feat (Fuori dagli spazi), l’evoluzione del progetto discografico Feat (Stato di natura).

«Un disco in continua evoluzione, che cresce e si arricchisce per raccontare la bellezza dell’incontro attraverso l’unione di artisti e amici di generi diversi, in un importante progetto collettivo.»

Nel giorno del ventiseiesimo compleanno della cantautrice originaria di Bassano del Grappa ha debuttato “Maschiacci – Per cosa lottano le donne oggi?”: il primo podcast ideato e condotto dalla cantautrice, che intervista donne e uomini con punti di vista differenti, facendosi rappresentante di una generazione che lotta contro gli stereotipi di genere, alla ricerca di nuovi spunti di riflessione.

«Ho avvertito l’esigenza di cominciare ad affrontare alcuni tematiche, con l’obiettivo di capire, anche attraverso giochi e momenti di leggerezza, dove cade e perché esiste la linea di confine tra ciò che una femmina può e non può fare. Da cantautrice, sento una grande responsabilità e mi piace condividere determinati messaggi, che reputo significativi, con il mio pubblico.»

Per la prima puntata della serie ha voluto coinvolgere una delle giovani artiste più in vista del momento, rivelazione di film e serie tivù di successo come Leonardo, ammirata anche per la decisa presa di posizione nei confronti del body shaming: l’attrice e musicista Matilda De Angelis.

«Con lei affrontiamo il tema di quanto sia importante amare il proprio corpo. Matilda è stata scelta perché, oltre ad essere un’attrice e una musicista, è una persona senza filtri né maschere. Una ragazza che è di grande ispirazione per me.»

L’urgenza dettata da un mondo nel quale bisogna essere comunque presenti.

«Viviamo in un periodo storico molto bulimico, dal punto di vista della comunicazione: se non posti non esisti, se non pubblichi musica sembra quasi che tu non abbia alcun valore. Bisognerebbe provare a non seguire questa “fiumana”, per citare Verga; trovare anche il coraggio di fermarsi e fare delle scelte controcorrente.»

Francesca Michielin, un cuore impavido.

«Sono un cuore coraggioso. Anche perché, a pensarci bene, cuore e coraggio hanno la stessa radice etimologica.»

Coraggio che si manifesta nel fare delle scelte anche scomode, che ci mettano di fronte alle nostre fragilità.

«Devo ricordarmi che faccio musica per gli altri, perché arrivino dei messaggi, specie in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo. Sono molto fortunata perché ho l’occasione di suonare per gli altri ed è per questo che penso di essere impavida, così come sono impavide le persone che lavorano con me.»

Spirito rock, anticonformista, mai rilassata. Condividiamo con la nostra Francesca un pensiero di Italo Calvino. Che possa esserci da faro!

«Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.»

www.musicaintorno.it

PDFStampa

Related posts